Omloop Het Nieuwsblad 2019, la prima classica di Štybar: “Era il momento giusto per tentare il tutto e per tutto”

Zdeněk Štybar si è tolto un’importante soddisfazione questo pomeriggio alla Omloop Het Nieuwsblad 2019. Il 33enne corridore ceco è riuscito infatti a vincere la propria prima classica sul pavé di categoria WorldTour. Un successo importante che testimonia la costante crescita dell’ex crossista della Deceuninck-QuickStep, squadra che, tra l’altro, continua a inanellare un successo importante dopo l’altro. La campagna del Nord si apre quindi con un equilibrio tra i big non così scontato, ma che nuovamente vede lo squadrone belga dettare legge.

È una bella sensazione – ha esordito dopo il traguardo – Finalmente sono riuscito a vincere una delle corse qui in Belgio, che oltretutto è una delle mie preferite. Sono felice che sia successo oggi perché la forma è buona e la squadra credeva in me, che è sempre rassicurante”.

Nonostante sia stata una corsa molto stancante, lui è sembrato molto reattivo fino alle battute finali: “Quest’anno è stato diverso rispetto a quello passato perché ci sono stati molti attacchi nella seconda parte della corsa. In quel momento non ho esitato, non ho visto nessuno della mia squadra e quindi ho pensato ‘devo proprio provarci'”.

Nel corso delle ultime battute ha tirato fuori il meglio di sè: “È stato molto difficile da gestire perché avevamo ancora pressione alle spalle. Penso che abbiamo collaborato bene, era un gruppo forte. Sul Muur c’è stato il primo test e sul Bosberg un secondo, ma siamo rimasti insieme. Abbiamo creduto sul serio di poter arrivare fino al traguardo. Aspettavo la volata ma poi ho pensato che quello fosse il momento giusto per attaccare. Rimanevano due chilometri, più o meno, e penso che sia stato il momento giusto per tentare il tutto e per tutto“.

Non pensa però che questo risultato sia stato favorito dall’addio di Terpstra: “Penso che nella nostra squadra tutti abbiano la propria chance. Questa corsa era per me, un’altra sarà per qualcun altro. Tutti in squadra sanno come funziona qual è il nostro spirito. Quindi non mi interessa chi sia il capitano prima della corsa. Nessuno si proclama leader nella nostra squadra“.

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