Movistar, Ruben Fernandez: “Per me è stata una lotta continua, voglio tornare alla Vuelta”

Ruben Fernandez sta lavorando per tornare ai suoi migliori livelli. Il corridore della Movistar, considerato una delle migliori promesse dopo le sue prestazioni alla Vuelta a España 2016, non è riuscito a rispettare le aspettative che pendevano su di lui. Le ultime due annate sono state costellate di cadute e infortuni, che non gli hanno mai permesso di rendere al meglio e gli hanno fatto perdere posizioni all’interno delle gerarchie della sua squadra. Dopo un Giro d’Italia 2018 piuttosto anonimo, corso al servizio di Richard Carapaz senza mai riuscire a mettersi in mostra, l’iberico ha conquistato un’interessante top ten nella classifica generale del Tour of Guangxi 2018, chiuso in settima posizione. Un buon punto di partenza per la prossima stagione, in cui punta a un riscatto anche per trovare una buona sistemazione per il 2020, essendo in scadenza di contratto.

Il classe ’91 ha commentato il suo finale di stagione: “Il settimo posto al Guangxi mi motiva a tornare al mio livello. Non è per nulla facile ottenere una top ten in una corsa WorldTour. Inoltre ho completato un’intera corsa a tappe da tre settimane, ed era un obiettivo che non raggiungevo da due anni (Vuelta 2016, ndr). Mi ha dato buone sensazioni e lasciato un buon sapore in bocca. Tutti i miei problemi al piede sono stati risolti e ho potuto ritornare al mio livello. Con questi fastidi non potevo rendere”.

Lo spagnolo ha poi raccontato il suo calvario: “Dopo l’Australia, ho iniziato a sentire dolore al piede. Ho fatto gli esami e i medici hanno confermato una frattura per stress, caso molto raro ma è successo. Mi è stato prescritto riposo assoluto, senza poter fare assolutamente nulla. Ora sembra tutto a posto, per il momento va tutto perfettamente. Per me è stata una lotta costante, non solo fisicamente ma anche psicologicamente. La squadra mi ha sostenuto, soprattutto Eusebio Unzué, appoggiandomi e dandomi tranquillità in ogni momento. Sono molto grato a tutti.

Infine qualche battuta sulla Movistar e sugli obiettivi futuro: “Di Alejandro cosa possiamo dire? Ha vinto il Mondiale, un titolo che gli mancava, gli si può solo dire chapeau. Se lo meritava per tutta la parabola della sua carriera. Il livello del team è molto alto, anche Carapaz e Soler hanno dato una mano importante. Per l’anno prossimo decide la squadra, ovviamente come tutti ho le mie preferenze. Non c’è nulla di certo. Mi piacerebbe correre la Vuelta per riscattarmi dall’anno scorso, quando ho dovuto abbandonarla, e per essere all’altezza della mia squadra anche nelle corse più importanti”.

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