Lotto Soudal, Philippe Gilbert: “Per non rischiare devi stare a casa. Per vivere devi rischiare”

Philippe Gilbert spiega che i rischi fanno parte del ciclismo. In queste due settimane di ripartenza ci sono stati tanti casi di cadute, anche diversi tra loro, che hanno portato il tema della sicurezza al centro del dibattito nell’ambiente ciclistico, a partire dalla caduta di Fabio Jakobsen al Giro di Polonia fino ad arrivare alle polemiche del Giro di Vallonia, passando per gli incidenti di Max Schachmann e Remco Evenepoel sulle strade del Lombardia. Il portacolori della Lotto-Soudal si è soffermato proprio su quanto accaduto al giovane connazionale, spiegando che è impossibile eliminare tutti i rischi dalla strada.

“Ho corso più di 1000 gare in carriera e ce n’è stata forse solo una senza cadute – ha commentato il belga a Sporza – Purtroppo, fa parte del gioco. Mettere pressione agli altri fa parte della tattica di gara (il riferimento è alla discesa a tutta di Vincenzo Nibali dal Muro di Sormano – ndr). Quella discesa al Lombardia non è un problema, il problema è che si trova in un punto decisivo della gara. Io stesso una volta ho vinto una corsa mettendo pressione agli altri in discesa, fa parte delle tattiche di gara”.

Il trentottenne ha poi proseguito commentando la conformazione delle strade contemporanee: “Ovviamente oggi ci sono molti più ostacoli di quindici anni fa. A volte ci sono corse con 200 rotonde. Per avere uno sport sicuro, bisognerebbe correre su un circuito automobilistico. Sulle strade normali è molto difficile eliminare i rischi. Tutti ci stanno lavorando, ma migliorare è difficile. Il livello si è alzato tantissimo negli ultimi anni. In passato potevi fare la differenza più velocemente, ora se vuoi essere avanti nel finale devi prenderti dei rischi. Io rischio anche quando salgo su un aereo. Oppure quando guido l’auto o vado in autobus. Se non vuoi rischiare, devi stare a casa. Se vuoi vivere, prendi dei rischi, questa è la vita”.

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