Il Lombardia 2020, Vincenzo Nibali da record nella discesa di Sormano: errore di inesperienza di Remco Evenepoel

Superato lo spavento, si può cercare di analizzare il momento della caduta di Remco Evenepoel a Il Lombardia 2020. Al di là della fatalità che fortunatamente gli è valsa un infortunio molto meno grave di quanto inizialmente temuto (pur costringendolo a chiudere la sua stagione rinunciando al Giro d’Italia 2020), appare purtroppo imputabile un errore di inesperienza da parte del ventenne belga che, dopo essersi fatto sorprendere dall’attacco di Vincenzo Nibali in discesa, stava provando a rientrare sulla testa della corsa, inseguendo con qualche metro di distanza gli altri favoriti, che invece erano stati più lesti di lui nel seguire il movimento. Il talentino di Patrick Levefere aveva infatti da subito sofferto la grande andatura impressa dai rivali, con le immagini che da subito lo mostravano in coda al gruppetto.

L’azione poderosa del messinese potrebbe avere concorso ad indurre Evenepoel all’errore, che forse in questa circostanza si è sopravvalutato, senza tenere abbastanza in conto i rischi. L’applicazione Strava ha assegnato allo Squalo dello Stretto il record di velocità nei 5,6 chilometri della discesa del Muro di Sormano, percorso in 5’30” con una velocità media di 61,3 km/h, con la punta di 85 km/h nel tratto iniziale, prima di entrare nei tornanti che caratterizzano la strada. Il giovane alfiere della Deceuninck-Quick-Step ha quindi probabilmente “esagerato” nel voler seguire a tutta Nibali e gli altri su una strada che non conosce (aveva effettuato solamente una ricognizione nei giorni precedenti, percorrendola due volte) e che invece il suo avversario sa gestire alla perfezione visto che è regolarmente protagonista annunciato della Classica delle Foglie Morte.

Ovviamente, nessuna responsabilità da parte del leader della Trek – Segafredo, che chiaramente ha fatto la sua corsa al meglio delle sue possibilità e capacità. Le sue abilità di discesista sono note in gruppo e in tutto l’ambiente ed è naturale che attacchi quando ne abbia l’occasione. Purtroppo, è nota la difficoltà di quella discesa e la sua pericolosità, con numerosi incidenti in questi anni e spesso infortuni abbastanza gravi. Poter perdere il controllo è fattore di cui purtroppo bisogna tenere conto, sia da parte dell’atleta, che decide di assumere determinati rischi, che delle squadre che devono cercare di far comprendere ai propri corridori la situazione. Ma ovviamente si spera che in futuro si possa (e si debba) riuscire a mettere meglio in sicurezza i tratti più critici e rischiosi in modo che la caduta possa risolversi in maniera meno scioccante…

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