Deceuninck-Quick-Step, Knox vuole andare al Giro: “Lavorerò duro per esserci, sto cercando di migliorare”

James Knox continua la propria crescita come corridore. Il portacolori della Deceuninck-Quick-Step ha concluso in ottava posizione l’UAE Tour 2019, chiudendo in top ten sia a Jebel Hafeet sia a Jebel Jais nelle due giornate dedicate agli uomini di classifica. Il classe ’95 ha quindi conquistato il secondo posto nella graduatoria riservata ai migliori giovani, battuto soltanto da un David Gaudu (Groupama-FDJ) in grandissimo spolvero. Per il britannico si tratta del primo risultato nei dieci in una corsa World Tour, a conferma dei grandi miglioramenti dopo il suo primo anno da professionista. Il corridore cresciuto nel Team Wiggins spera di poter partecipare ora a un Grand Tour per proseguire i propri miglioramenti.

Il 23enne ha parlato delle proprie ambizioni a Cyclingnews: “Spero di andare al Giro d’Italia, ma non è sicuro al 100% al momento. Le cose possono cambiare, ma continuerò a lavorare duro per questo e vedremo cosa succede. Non piangerò se non andrò. Ma spero anche di fare bene”.

Knox dovrebbe andare alla Volta a Catalunya e al Giro di Romandia nel prosieguo di questa stagione: “Non ho stabilito un piano specifico, sto semplicemente provando a migliorare. Ci saranno corse in cui lavorerò per i corridori più forti del team, come Alaphilippe e Jungels. Consapevole di questo, a livello personale, voglio sfruttare le opportunità che potrò avere. Ci sono molte corse che mi piacciono. Alcune delle classiche hanno un posto speciale nel mio cuore, come San Sebastiàn, Lombardia e Liegi Bastogne Liegi. Non ho ancora corso un Grand Tour, è un modo di correre diverso. Penso siano fantastici ma sono anche una sorta di duro lavoro, correre per tre settimane è uno spettacolo diverso”.

Il britannico ha poi raccontato le proprie emozioni all’UAE Tour: “Mi sembra ancora che gli altri siano di un livello completamente diverso da me, quindi non mi monto la testa. Ho solo pensato a dare tutto ciò che avevo a Jebel Hafeet, mentre gli altri attaccavano e io non avevo le gambe per rispondere. Ci sono stati dei momenti in cui sono stato in grado di rientrare nella coda del gruppo in cui c’era Valverde. È un mio eroe e correre con lui, anche essere vicino a lui su un arrivo in salita è stata davvero una bellissima sensazione”.

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