Coronavirus, gli organizzatori di E3 e Giro delle Fiandre: “La situazione cambia ogni giorno. Per ora nessuno scenario di emergenza”

Situazione incerta per il coronavirus anche nelle classiche belghe. Dopo la cancellazione di tutte le corse italiane di marzo, con l’ufficialità di Tirreno-Adriatico 2020 e Milano-Sanremo 2020 arrivata in giornata, anche le competizioni del nord Europa sono in allerta per capire la situazione delle prossime settimane. Il calendario UCI World Tour prevede lo svolgimento della Bruges-De Panne 2020 il 25 marzo, soltanto quattro giorni dopo quando era prevista la Classicissima. La sua cancellazione dovrebbe aiutare a diminuire il rischio di eventuali contagi internazionali, approfittando di una situazione belga molto più tranquilla per quanto riguarda la diffusione del virus. Naturalmente gli organizzatori al momento non possono avere certezze e devono aspettare gli sviluppi per capire come muoversi. Anche in vista del Giro delle Fiandre 2020, in programma il 5 aprile 2020.

Jacques Coussens, membro dell’organizzazione della E3 BinckBank Classic, ha fatto il punto della situazione a Het Laatste Nieuws: “L’E3 si corre nella settimana successiva alla Milano-Sanremo. Lunedì i ciclisti soggiornano già in hotel con noi di solito. Cosa succede se si scopre che qualcuno in Italia è infetto, e l’intero hotel è in quarantena? Poi tutte le gare dopo Sanremo sono in pericolo. Correre in Italia ora sarebbe come mandare le persone nel fuoco mentre brucia. È chiedere un’infezione da coronavirus. E che tipo di startlist avremmo alla partenza? Non possiamo assicurarci da soli, raccogliamo fondi da sponsor. Ci incontreremo settimana prossima per capire come fare”.

Thomas Van des Spiegel, CEO di Flanders Classic, organizzatore di alcune classiche belghe, tra cui il Giro delle Fiandre, ha poi aggiunto: “La situazione cambia ogni giorno. Il problema attualmente è in Italia e forse anche alla Parigi-Nizza. Poi si tratta di noi. Oggi non abbiamo uno scenario di emergenza, ma dobbiamo tenerne conto“. Insomma, il rischio di vedere qualche misura di sicurezza attuata anche nelle corse del nord appare davvero concreto.

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