Deceuninck-QuickStep, Julian Alaphilippe non prova rancore: “Non ce l’ho con il motociclista. Non avevo niente da perdere, avrei attaccato”

Julian Alaphilippe ritorna sull’incidente al Giro delle Fiandre 2020. Operatosi nei giorni scorsi per le conseguenze della caduta nello scontro con una moto dell’organizzazione, il francese si è ormai messo alle spalle l’episodio, relativizzando anche l’infortunio riportato rispetto ai timori iniziali e a quanto avrebbe potuto effettivamente subire. Se nelle prime ore la reazione per molti suoi intimi, da Patrick Lefevere a Remco Evenepoel, era stata di incolpare il motociclista, il portacolori della Deceuninck – QuickStep ci tiene inoltre a rassicurarlo riguardo le sue sensazioni al riguardo. Per il francese resta un episodio di corsa come un altro, in cui la sfortuna e la casualità si sono intrecciate.

“Ho sentito gente dire che parlavo alla radio e non ero concentrato, ma che guardassi davanti o dietro, che avessi le mani sul manubrio o meno, o che stessi bevendo, non avrebbe cambiato niente – spiega a L’Equipe – Van Der Poel si sposta all’ultimo momento, quindi non avrei potuto fare niente. Non dico che è colpa sua, che non mi ha avvertito, né dico che sia colpa del conducente che non sarebbe dovuto essere lì. Assolutamente, no. Ho sentito dire che il motociclista si sente in colpa e che era a disagio per quanto successo, ma deve stare tranquillo. Non ce l’ho con lui, non lo biasimo per quanto successo, è un episodio di corsa. Inoltre, non sono qualcuno che tiene rancore”.

Ovviamente, non può mancare la delusione per aver perso l’opportunità di essersi giocato la corsa fino in fondo, specialmente considerando che c’era ancora spazio per poter attaccare e cercare di fare la differenza prima di uno sprint in cui presumibilmente sarebbe partito battuto contro Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert (che ringrazia per averlo contattato in privato dopo l’episodio). “Avrei provato ad attaccarli, questo è sicuro – aggiunge colui che stava onorando al meglio la maglia iridata – C’erano ancora il Vecchio Quaremont e il Paterberg. Non avrei avuto niente da perdere visto che in volata sarebbe stato difficile vincere per me. Non sentivo alcun complesso di inferiorità a sfidarli sul loro terreno. Avevo voglia di fare bene al mio primo Fiandre, anche senza esperienza. Ritornerò, non voglio fermarmi con questo incidente”.

Ora chiaramente è tuttavia il momento di stare fermo, per un inverno inevitabilmente ben diverso da quello che si immaginava. “Ora va meglio, il dolore sta passando – spiega il campione del mondo – Dopo l’operazione non mi aspettavo avrebbe fatto così male, avevo la mano molto gonfia (ha subito la frattura del 2° e 4° metacarpo della mano destra), ma grazie all’operazione recupererò più in fretta. Non è certo così che avrei immaginato la pausa invernale. Ora siamo in autunno, che è la mia stagione preferita. Ne adoro i colori, ma ora non posso neanche salire sui rulli…”

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