Cadel Evans Road Race 2020, Impey terzo: “Una vergogna che non abbiamo tirato insieme per rientrare”

Daryl Impey ancora terzo alla Cadel Evans Great Ocean Road Race 2020. Il corridore della Mitchelton-Scott ha concluso sul podio per la terza volta nella classica australiana, cogliendo sempre la stessa posizione. Un risultato colmo di amarezza, arrivato dopo un inseguimento che non gli ha permesso di riprendere la coppia che si è giocata il successo finale, Dries Devenyns (Deceuninck-Quick-Step) e Pavel Sivakov (Team Ineos). Vincitore dello sprint dei battuti, è inevitabile per l’africano pensare a come sarebbe andata se avesse ricevuto la collaborazione degli altri membri del suo gruppetto. Il podio conferma comunque lo splendido momento di forma già mostrato al Tour Down Under 2020.

Il classe ’84 ha commentato la prestazione odierna, senza nascondere un pizzico di amarezza: “Terzo posto, di nuovo… Ma abbiamo fatto una gran performance. Abbiamo fatto esattamente come avevamo programmato. Volevamo prendere in mano la corsa a due giri dalla fine e i ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico. Hanno tenuto quel gap, pensavamo che tutto andasse piuttosto bene fino a quella salita finale, quando abbiamo perso Yates. Poi è stata una battaglia tattica. Pensavo che i più veloci avrebbero fatto un po’ di lavoro, ma penso che fossero piuttosto al limite. È una vergogna che non abbiamo lavorato bene tutti insieme alla fine, penso che le mie gambe fossero le migliori in quel gruppo“.

Impey ha poi ringraziato Yates per il proprio lavoro, facendo i complimenti al vincitore: “Simon ha attaccato un po’ prima di quanto ci aspettassimo, ma dovevamo prendere la corsa in mano. Molti corridori stavano bene in quella situazione, e dovevamo ridurre il gruppo. Simon ha fatto un gran lavoro, non è semplicemente riuscito a rimanere con noi sull’ultima salita. Questo è il ciclismo, dai tutto e vedi come va. È sempre una battaglia tattica, non sempre vince chi ha le gambe migliori. Ma Dries aveva buone gambe, e il vincitore ha sempre ragione“.

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