Astana-PremierTech, Jakob Fuglsang costruisce il suo 2021 sulle corse di un giorno per “correre con più libertà”

Jakob Fuglsang ha capito cosa vuole fare da grande. Negli ultimi due anni il danese si è dimostrato tra i più forti corridori da classiche impegnative e nel 2021 vuole continuare su questa strada, senza sacrificare queste sue ambizioni all’altare di un piazzamento nei grandi giri, specialmente in un anno olimpico. Con la divisione annunciata dal team degli obiettivi dei capitaniArdenne e Giochi Olimpici di Tokyo saranno dunque i suoi grandi obiettivi stagionali, con la partecipazione al Tour de France sostanzialmente basata sul costruire la forma in vista dell’appuntamento nipponico, pensando alla giornata, senza lo stress fisico e mentale di dover fare classifica. Una decisione che aveva anticipato nelle scorse settimane e oggi ha ribadito in maniera chiara.

“Il mio grande obiettivo nella prima parte di questa stagione saranno le Ardenne, poi andrò al Tour, ma non per fare classifica, perché ho i Giochi come obiettivo primario – ha dunque spiegato con chiarezza – Userò il Tour per arrivare nella forma migliore ai Giochi. Penso che correre il Tour pensando alle tappe sia la strategia migliore, potendosi magari così prendere anche qualche giorno più tranquillo”.

Sesto lo scorso anno al Giro d’Italia, migliorando così dopo sette anni di inseguimenti il settimo posto del Tour de France 2013, il portacolori della Astana – Premier Tech pensa di poter fare di meglio, ma visti i successi a Liegi – Bastogne – Liegi e Il Lombardia, ha capito dove può dare il meglio di sé. Considerando anche la sua età, non vuole più perdere tempo per inseguire sogni e piazzamenti, ma ragiona in maniera più concreta per ottenere i risultati pesanti che sa di poter ottenere.

“Penso di poter fare meglio di un sesto posto in classifica, ma credo che devi sacrificare troppe opportunità per correre per fare classifica in un grande giro – dettaglia – Inoltre, non so quanto possa cambiare arrivare quarto o sesto. A quel punto penso sia meglio avere altri obiettivi, come anche una maglia di scalatore o puntare alle tappe. Mi piace anche l’idea di poter correre con più libertà, senza dover necessariamente pensare al giorno dopo, a risparmiarti e gestirti. Vorrei correre con più tranquillità, come alla Vuelta 2019 in cui ho vinto una tappa”.

Con questa mentalità trovano spazio anche altri obiettivi che altrimenti avrebbe dovuto accantonare. “La Strade Bianche è una corsa che amo e che un giorno vorrei vincere, così come il Giro delle Fiandre – aggiunge – Vorrei anche fare un bel Giro di Svizzera visto che sono già arrivato secondo e terzo e mi manca solo la vittoria. Alla Ronde sarà la mia seconda partecipazione e vorrei vedere come andranno le cose dopo che la prima volta ho chiuso nel secondo gruppo, che si è giocato un buon piazzamento, dopo aver lavorato per Boom, quindi penso sia possibile per me ottenere un buon risultato. Dopo Liegi e Lombardia, se voglio avere una terza classica monumento in bacheca penso quella adatta a me sia il Fiandre. Non è una grande priorità per me quest’anno, ma per il futuro vorrei capire se può essere un mio obiettivo. La prova di Alaphilippe mi ha dato fiducia sicuramente. Inoltre, ho già mostrato al Tour, quando si è corso sul pavé, che posso andare bene. Penso che il Fiandre sia una delle corse che possono vincere più tipi di corridore”.

Se “convertire l’argento in oro” ai Giochi è l’obiettivo principale della stagione, appare dunque chiaro che il suo 2021 non sarà solamente incentrato sulla rassegna a cinque cerchi. Tokyo è infatti il fulcro attorno al quale ha saputo costruire una stagione ambiziosa, in cui non nasconde potrebbe trovare posto anche il Mondiale nelle Fiandre, per il quale tuttavia aspetta a fare proclami di alcun tipo visto che nei mesi precedenti non mancano di certo le corse e bisognerà vedere con quale forma arriverà a settembre.

“Non ho ancora il mio programma dopo Tour e Giochi – spiega – Non penso che farò la Vuelta, ma vedremo come andranno le cose. I mondiali sono un obiettivo di carriera, ma non sempre c’è un percorso adatto e so di non avere ancora 15 anni di carriera. Al momento non ho ancora visto il percorso di quest’anno, ma so che è nella zona delle Fiandre e potrebbe essere anche quello un obiettivo per me. Al momento però mi concentro sulla prima parte, fino ai Giochi, poi vedremo nella seconda parte dell’anno”.

Di sicuro invece non sono in programma né Giro d’Italia né Parigi – Roubaix. “Al Giro non ci sarò, quest’anno con Vlasov faremo due calendari molto diversi, ma so che avrà corridori forti al suo fianco – commenta riguardo il suo ex compagno, che pronostica potrebbe essere un vincitore nei prossimi anni (malgrado il russo ha fatto sapere di puntare al successo già quest’anno) – Per quanto riguarda la Roubaix in futuro mi piacerebbe correrla, penso che in quanto professionista devi farlo almeno una volta, ma non sarà quest’anno. Andrò direttamente dal fiandre ai Paesi Baschi, che saranno la mia ultima corsa di preparazione prima delle Ardenne”.

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