Tour de France 2020, i dubbi delle squadre sul protocollo anti-covid: “Escludere il team per due positivi è una decisione radicale”

Non tutte le squadre sono convinte delle regole anti-covid del Tour de France 2020. L’organizzazione della corsa ha diramato le proprie indicazioni su come comportarsi per prevenire il rischio di una nuova diffusione della malattia: tra le novità più importanti, la scelta di limitare a 30 posti (compresi gli otto corridori) i pass per ogni team e soprattutto la decisione di escludere l’intera formazione in caso di positività al tampone di due membri. I controlli saranno effettuati alla partenza (con due tamponi) e in ognuno dei due giorni di riposo della Grande Boucle, che scatterà sabato 29 agosto da Nizza per concludersi il 20 settembre a Parigi. Oggi pomeriggio le squadre incontreranno ASO per parlare del protocollo, ma sono numerosi i dubbi avanzati dalle regole imposte.

Il manager della B&B Hotels-Vital Concept Jerome Pineau ha espresso tutte le perplessità dei team in un’intervista a L’Equipe: “Escludere una squadra se due dei suoi membri risultano positivi è una decisione radicale. Se un meccanico o un autista è dichiarato positivo, senza sintomi, voglio sperare che saranno messi in quarantena senza fermare tutto il team. Altrimenti non penso che arriveranno in tanti a Parigi…“. Preoccupazioni condivise da molte altre squadre, che non vogliono correre il rischio di essere escluse dalla competizione a gara in corsa per la positività di due dei propri uomini, magari con bassa probabilità di averne contagiati altri.

Le argomentazioni prodotte dai team riguardano l’impossibilità di garantire la protezione totale dei corridori da contatti con persone al di fuori dalla bolla: i ciclisti saranno comunque in prossimità di tifosi, giornalisti e addetti al personale negli hotel. La scelta di non vietare la presenza del pubblico intorno all’evento poi aumenta ulteriormente l’imprevedibilità della gestione dei contatti. Una serie di dubbi che si cercheranno di chiarire nei prossimi giorni, per un Tour de France 2020 che partirà con una serie di punti interrogativi sul suo regolare svolgimento.

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