Vuelta a España 2022, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España 2022.

TOP

Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl): La tappa più dura deve ancora arrivare, ma questa volta il classe 2000 sembra reggere decisamente bene la terza settimana. Apparso in pieno controllo, forse persino limitandosi in alcune occasioni, la Maglia Rossa si prende così la sua seconda vittoria di tappa in questa Vuelta bissando, con uno splendido successo in salita, quanto aveva già fatto a cronometro. Con un vantaggio che ormai supera i due minuti e una sola tappa da superare, detronizzarlo è tutt’altro che semplice visto che sembra aver anche imparato a gestirsi e non strafare.

Enric Mas (Movistar): Secondo al traguardo e secondo nella generale, lo spagnolo è ormai l’unico in grado di ribaltare la situazione. Nelle ultime grandi montagne affrontate è riuscito a fare la differenza e ha tutta l’intenzione di riprovarci sabato, dopo aver dimostrato anche oggi, su un arrivo e salite decisamente meno adatte alle sue doti di scalatore, di essere l’unico a poter impensierire il giovane leader. Dopo aver concluso due volte secondo, è pronto per tentare l’assalto finale.

Robert Gesink (Jumbo-Visma): Ormai da anni impiegato come uno dei primi faticatori della corazzata neerlandese, quasi senza alcuna giornata di libertà, l’esperto scalatore ricorda a tutti i tempi in cui era lui a lottare per le posizioni di vertice delle corse di tre settimane con una tappa di altissimo livello, staccando in fuga corridori che sulla carta apparivano favoriti e andando a sfiorare un successo che manca nella sua bacheca da ormai sei anni. Purtroppo per lui, negli ultimi trecento metri arrivano le due furie in lotta per il rosso.

FLOP

Thibaut Pinot (Groupama-FDJ): Dopo aver concluso ieri con gli uomini di classifica, oggi si inserisce nella fuga, ma nel finale sembra guardarsi troppo intorno, temendo i rivali, perdendo una buona occasione per scacciare le numerose delusioni degli ultimi mesi. Forse scottato anche dalle delusioni recenti, stavolta sembra correre con meno cuore e troppo cervello, malgrado le gambe fossero quelle giuste, come dimostra anche il fatto che nel finale riesce a concludere nelle prime posizioni, senza farsi staccare dai big. Se avesse seguito Gesbert o Gesink nel momento decisivo, si sarebbero probabilmente giocati il successo.

Gino Mader (Bahrain-Victorious): Anche lo svizzero stavolta si gestisce male, spendendo male le sue energie e perdendo la possibilità di giocarsi una vittoria di tappa che sembrava essere alla sua portata. Anche lui nel finale ha ancora qualche energia di spendere, che probabilmente avrebbe potuto utilizzare meglio quando la corsa  si è decisa davanti visto che a sua volta è stato capace di restare con i primi mentre questi si davano battaglia.

Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan): Dopo aver fatto lavorare tanto la squadra, il colombiano corre di rimessa nella salita finale, senza riuscire né a giocarsi le sue carte per il successo di tappa, né a guadagnare terreno in ottica podio. La salita non era la più adatta a lui, ma dopo tanta fatica richiesta ai compagni forse qualcosa in più ce lo si poteva aspettare, anche solo in termini di grinta.

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