Vuelta a España 2022, Jay Vine sorprende nel primo arrivo in salita! 2°, Remco Evenepoel si prende la maglia rossa

Jay Vine si prende il primo arrivo in salita della Vuelta a España 2022. Il corridore della Alpecin – Deceuninck, dopo essere scattato dal gruppo prima che si scatenasse la bagarre tra i big, taglia in solitaria il traguardo ottenendo la sua prima vittoria in carriera. Secondo posto a 15 secondi per Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) che precede Enric Mas (Movistar). Ottimo quarto di giornata il giovane iberico Juan Ayuso (UAE Team Emirates), mentre naufraga il gruppetto con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e gli altri big che arriva ad 1’37”. Mentre ancora più pesante è il ritardo di Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) che perde 2’59”. Rudy Molard (Groupama-FDJ) taglia il traguardo ad oltre cinque minuti dal vincitore, quindi perde la Maglia Rossa a vantaggio di Evenepoel che ora guida la generale con 21″ sul francese e 28″ su Mas.

Dopo una decina di chilometri, un gruppetto di dieci uomini riesce ad evadere dal gruppo: Jan Bakelants (IWG), Mark Padun (EFE), Nelson Oliveira (MOV), Rubén Fernández (COF), Marco Brenner (DSM), Xandro Meurisse (ADC), Dario Cataldo (TFS), Fausto Masnada (QST), Kaden Groves (BEX) e Xabier Mikel Azparren (EUS). Controllato dalla Groupama-FDJ, il gruppo lasciare fare, permettendo ai battistrada di raggiungere il vantaggio massimo di 4’42” dopo poco più di cinquanta chilometri di corsa.

In vista della prima salita di giornata il gap dei fuggitivi supera invece i cinque minuti, con Bakelants che si trova così in maglia rossa virtuale, con un ritardo che cresce ancora nei primi chilometri del Puerto de Alisas. Al GPM, conquistato da Fernandez davanti a Cataldo e Azparren, il gruppo concede altro terreno, con un ritardo di quasi sei minuti, che cala un po’, però, nei chilometri successivi, quando sulla corsa inizia a piovere. La discesa bagnata causa qualche problema a Jesus Herrada (Cofidis), Andre Okamika (Burgos-BH) e Lluis Mas (Movistar) che finiscono a terra e il gruppo si rompe in tre tronconi.

Questa situazione caotica dura fortunatamente poco, con il plotone che torna compatto nel tratto pianeggiante successivo. Nel frattempo il gap dei fuggitivi torna sotto ai cinque minuti e in questa fase arriva a collaborare all’inseguimento anche la Quick-Step Alpha Vinyl. Dopo aver recuperato quasi un minuto, però, il gruppo rallenta nuovamente, riportando il gap attorno ai cinque minuti, ma a 55 chilometri dall’arrivo il gruppo Maglia Rossa torna a recuperare un po’ di terreno, con il ritardo che nei chilometri successivi si riporta attorno ai quattro minuti; aumento di velocità dovuto al lavoro di tante squadre che vogliono far prendere davanti ai propri leader la salita finale. All’ingresso negli ultimi cinquanta chilometri di corsa sono poi gli uomini della Inoes Grenadiers con Lucas Plapp, a mettersi a tirare, recuperando ulteriormente terreno rispetto ai fuggitivi. Nel frattempo, tra i battistrada, scivola a terra Cataldo.

Nella stessa curva scivolano anche una decina di atleti nel gruppo, con Carl Fredrik Hagen (IPT) che sembra avere la peggio. Questa situazione finisce per rompere il gruppo in due tronconi, con Primož Roglič (TJV), Pavel Sivakov (IGD), Tao Geoghegan Hart (IGD), Remco Evenepoel (QST), Richard Carapaz (IGD), Carlos Rodríguez (IGD), Simon Yates (BEX), Juan Ayuso (UAD), Gino Mäder (TBV), Wouter Poels (TBV), Julian Alaphilippe (QST), Dario Cataldo (TFS), Luke Durbridge (BEX), Ben Turner (IGD) e Edoardo Affini (TJV) che rimangono nella prima parte del gruppo. Gli Ineos non accennano a calare il ritmo, con questo gruppetto che inizia la salita con 1’40” di ritardo dalla testa della corsa. Anche la seconda parte del gruppo, comunque, non è lontana.

La fuga inizia a perdere pezzi fin dai primi chilometri di salita, ma il gruppo si ricompatta. La calma dura, però, pochissimo, perché davanti si mette a lavorare Julian Alaphilippe, finendo per sfilacciare ulteriormente il gruppo. Padun intanto rimane solo in testa alla corsa, mentre dietro di lui provano a resistere Fernandez e Masnada, con anche Oliveira che scollina prima di un gruppo molto sfilacciato dal gran ritmo della Quick-Step Alpha Vinyl. Tra i corridori staccati anche Rudy Molard, con la Maglia Rossa che rientra solamente ai piedi della salita dopo un grande sforzo assieme ai compagni Quentin Pacher e Thibaut Pinot.

Nel frattempo Padun, visti i pericoli di una discesa bagnata perde metà del minuto con cui è scollinato rispetto ai primi inseguitori, con anche il gruppo che recupera gran parte dei quasi due minuti, arrivando alla temuta erta conclusiva con appena un minuto da recupeare al corridore ucraino. Quando inizia il Pico Jano Alaphilippe spara le sue ultime cartucce in favore di Evenepoel, consentendo così al gruppo di riprendere Fernandez e Masnada che a sua volta si mette subito al servizio del capitano, sostituendo il campione del mondo che poco dopo deve alzare bandiera bianca. L’azzurro ovviamente non ha moltissime energie da spendere viste le fatiche della fuga, portando così ad un rallentamento in gruppo. Provano così ad approfittarne Davide Villella (Cofidis) ed Elie Gesbert (Arkéa-Samsic), raggiunti poi da Jay Vine (Alpecin – Deceuninck), che rilancia la sua azione restando così da solo alle spalle del battistrada.

Dopo altri tentativi di anticipare da parte di seconde linee, è Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) a rompere gli indugi tra i big con uno scatto a 9 chilometri dalla conclusione. Il vincitore dell’edizione 2018 viene raggiunto rapidamente da Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) e Ben O’Connor (Ag2r Citroën), ma anche gli altri rientrano rapidamente. A quel punto inizia lo show di Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) che si mette davanti a tutti, facendo esplodere il gruppo. Senza un vero scatto, il giovane prodigio belga manda progressivamente fuori giri tutti i rivali, con Pavel Sivakov, Primoz Roglic e Simon Yates ultimi ad arrendersi alla sua incredibile trenata, che il solo Enric Mas riesce a seguire.

Mentre davanti intanto Vine riprende e stacca Padun, tra i big Evenepoel e Mas fanno il vuoto, con l’unica eccezione del giovane Juan Ayuso (UAE Team Emirates), autore di una ottima prova nelle fasi centrali di salita, riuscendo a rientrare e staccare, Roglic, Sivakov e Yates, avvicinandosi notevolmente a Evenepoel e Mas, che a loro volta rientrano e staccano un ormai esausto Padun. Nel tratto di falsopiano della salita la situazione resta abbastanza stabile, con Vine che conserva 25 secondi di vantaggio sui primi due inseguitori, 40 su Ayuso e un minuto sul resto dei big, ad eccezione di Richard Carapaz (Ineos Carapaz) ancora più dietro.

Quando si torna a salire Vine compie il mezzo miracolo di resistere al rientro di Evenepoel e Mas, fisso a ruota del belga senza trovare le forze di dare più di un blando cambio nel tratto più facile, che invece riprendono a guadagnare su tutti. Vine vince infatti con 15 secondi di vantaggio su Evenepoel, mentre Ayuso taglia il traguardo 55 secondi più tardi, guadagnando a sua volta terreno importante sugli altri uomini di classifica, compreso il suo capitano Joao Almeida, che chiudono a 1’37” dal vincitore di giornata.

Risultato Tappa 6 Vuelta a España 2022

Classifica Generale Vuelta a España 2022

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