Giro d’Italia 2021, Egan Bernal sempre più padrone! Terzo Damiano Caruso e quarto Giulio Ciccone – crolla Remco Evenepoel

Egan Bernal sempre più padrone del Giro d’Italia 2021. La Maglia Rosa si impone in solitaria sul traguardo di Cortina, dopo aver attaccato sul Passo Giau ed aver staccato tutti i suoi rivali transitando da solo sul GPM. Alle spalle del capitano della Ineos Grenadiers, a circa 30 secondi, arrivano Romain Bardet (Team DSM) e Damiano Caruso (Bahrain Victorious), che sale in seconda posizione in classifica generale. Giornata difficile invece per Alexander Vlasov (Astana-PremierTech) e Simon Yates (BikeExchange), che perdono rispettivamente 2’11” e 2’37”, mentre è crisi nera per Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep), che si stacca ancora prima dell’inizio del Passo Giau ed esce di classifica.

Ritardata di trenta minuti in seguito alla sofferta decisione di cambiare percorso, la tappa inizia subito esplosiva come auspicato da Mauro Vegni. Primo a muoversi è Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroën), ma son in tanti a provarci per cercare di portare via una fuga che vuole giocarsi le sue carte in una tappa che rimarrà nella memoria della Corsa Rosa. A guadagnare qualche metro nella pianura che porta verso il primo GPM è Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), ma quando si arriva ai piedi della salita viene raggiunto da alcuni contrattaccanti e poi dal gruppo, dal quale ripartono così i tentativi, con Davide Formolo (UAE Team Emirates) molto attivo. Il forcing dell’ex campione italiano fa esplodere il gruppo e porta via di forza un gruppetto di una ventina di corridori, con anche Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) fra coloro che cercano l’azione dalla distanza.

Al comando si forma così un gruppo di una ventina di unità, composto da Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), João Almeida (Deceuninck-QuickStep), Davide Formolo (UAE Team Emirates), Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), Koen Bouwman (Jumbo-Visma), Tanel Kangert (BikeExchange), Louis Vervaeke (Alpecin-Fenix), Antonio Pedrero (Movistar), Gorka Izagirre (Astana-PremierTech), Einer Augusto Rubio (Movistar), Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert), Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Felix Großschartner (Bora-hansgrohe), Davide Villella (Movistar), Nicolas Roche (DSM), Geoffrey Bouchard (Ag2r Citroën), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Jan Tratnik (Bahrain Victorious), Natnael Tesfazion (Androni-Sidermec) e Márton Dina (Eolo-Kometa), ma dal gruppo continuano gli scatti anche nel corso della salita. A riportarsi sui battistrada riescono così Giovanni Visconti e Samuele Zoccarato (Bardiani-Csf-Faizané), Kilian Frankiny (Qhubeka Assos), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa), ma il forte ritmo in salita porta alcuni corridori a perdere terreno. Se dopo il GPM, dove Bouchard passa per primo davanti a Nibali, quasi tutti riescono a rientrare, restano fuori dall’azione Tesfatzion e Frankiny, che vengono così ripresi dal gruppo nel falsopiano successivo, dove il vantaggio dei battistrada oscilla intorno ai tre minuti.

Nella discesa seguente salta il precario accordo tra i 24 uomini di testa, con Vincenzo Nibali che prende la discesa in testa portando con sé Izagirre, Almeida, Pedrero, Formolo e il compagno Ghebreizgzabhier. Iniziata con pochi secondi di margine, questa azione riesce velocemente a guadagnare un minuto e nella valle che porta ai piedi del Giau continua a salire velocemente, anche nei confronti di un gruppo controllato senza troppe preoccupazioni dalla Ineos Grenadiers, che concede fino a sei minuti ai sei battistrada. All’approccio del primo TV, il ritardo dei corridori nel mezzo è così ormai di 3’40”, mentre il gruppo comincia un cambio di ritmo che vede soprattutto Salvatore Puccio all’opera.

Giunti allo sprint intermedio, però, i contrattaccanti decidono di rialzarsi e si fanno riassorbire dal gruppo tirato dalla Ineos Grenadiers, che è ancora a 5 minuti dalla testa. Dopo pochi chilometri arriva il cambio della guardia in gruppo con la EF Education-Nippo che inizia a tirare e, oltre a far calare il vantaggio dei fuggitivi comincia a fare una prima selezione in gruppo, di cui rimane vittima Remco Evenepoel (Deceuninck-QuickStep), che si stacca ancor prima del Passo Giau. Davanti anche Ghebreizgzabhier perde contatto prima della salita dopo aver lavorato per Nibali, mentre, in un piccolo tratto di discesa che anticipa l’imbocco della salita, una foratura alla ruota anteriore taglia fuori Gorka Izagirre, che evita la caduta solo grazie a un numero da funambolo, con Antonio Pedrero che prova intanto ad andarsene da solo.

Formolo e Nibali però reagiscono e si riportano sotto, formando un terzetto in testa, mentre Almeida sembra in difficoltà. Formolo prova così ad andarsene, ma dopo un paio di chilometri Pedrero lo va a riprendere, per poi staccarlo successivamente, mentre Almeida recupera un po’ alla volta, staccando prima Nibali e poi Formolo. Nel gruppo maglia rosa, intanto, il ritmo di Simon Carr (EF Education-Nippo) riduce presto il plotone a otto unità, oltre al britannico: Hugh Carthy (EF), Egan Bernal e Dani Martinez (Ineos Grenadiers), Romain Bardet (DSM), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e Simon Yates (BikeExchange), con Alexander Vlasov (Astana-PremierTech) che invece rimane attardato a causa di un problema meccanico causato da una mantellina.

Il primo a staccarsi è Simon Yates, che viene presto ripreso da Vlasov, insieme al quale farà buona parte della salita grazie anche all’aiuto di Izagirre, ma la corsa esplode davvero quando Egan Bernal attacca a meno di tre chilometri dal GPM. La maglia rosa riprende uno a uno tutti i fuggitivi, arrivando a scollinare da solo in cima al Passo Giau, con un vantaggio di 45” su Damiano Caruso, 1’13” su Bardet e 1’30” su un terzetto composto da Carthy, Ciccone e Almeida, mentre sono più in difficoltà Vlasov e Dani Martinez, che passano con un ritardo di 2’10”, e soprattutto Simon Yates, che passa al GPM 2’50” dopo Bernal.

In discesa Caruso arriva fino a 26” da Bernal, ma non riesce mai ad impensierire davvero il colombiano e alla fine viene anche ripreso da Bardet. La maglia rosa va dunque a vincere la corsa in solitaria con un vantaggio di 27” su Bardet e Caruso, che passano in quest’ordine sul traguardo, mentre a circa 1’15” arriva Ciccone, che stacca negli ultimi metri Carthy e Almeida che erano con lui. Perde tanto anche Alexander Vlasov, che arriva a 2’10” da Bernal, mente Simon Yates arriva a 2’36” superato anche da Foss e Formolo.

Risultato Tappa 16 Giro d’Italia 2021

Classifica Generale Giro d’Italia 2021

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