Analisi Percorso Tirreno – Adriatico 2023: un tracciato come sempre esigente e pronto a regalare spettacolo

Tappe per tutti i gusti alla Tirreno – Adriatico 2023. La Corsa dei Due Mari, in programma dal 6 al 12 marzo si presenta ancora una volta come una delle corse più interessanti di questi primi mesi dell’anno, con percorsi adatti a tutti i tipi di corridore. I cronomen potranno dire la loro nella frazione inaugurale di Lido di Camaiore, mentre gli sprinter avranno tre giornate (la seconda, la terza e la settima) per mettersi in mostra. La lotta per la classifica generale, invece, si accenderà soprattutto nelle tre frazioni centrali, con una giornata movimentata, un arrivo in salita e la temibile tappa dei muri marchigiani, oramai marchio di fabbrica di questa corsa. La discreta lunghezza delle tappe, poi, offre un’importante occasione per mettere chilometri nelle gambe in vista della prima Monumento della stagione, la Milano – Sanremo.

Percorso Tirreno – Adriatico 2023

Come nel 2022, la corsa si aprirà con una cronometro individuale sulle strade di Lido di Camaiore che proporrà un percorso quasi identico a quello della giornata inaugurale dello scorso anno. Due lunghi rettilinei totalmente pianeggianti, uno di andata e uno di ritorno sulla stessa carreggiata, comporranno il tracciato della prova, nella quale gli specialisti delle lancette potranno dare sfoggio della loro potenza. Uniche differenze saranno nel chilometraggio (11,5 contro i 13,9 della scorsa edizione) e nella planimetria del giro di boa al termine del primo rettilineo di cinque chilometri, dove sarà posto l’unico rilevamento cronometrico e dove un’inversione a U (invece delle quattro curve ad angolo retto di un anno fa) consentirà di approcciare il secondo rettilineo. A 1200 metri dall’arrivo l’unica difficoltà, una S destra-sinistra con carreggiata ristretta che immetterà nell’ultimo chilometro, al termine del quale verrà assegnata la prima Maglia Azzurra al vincitore.

Il giorno seguente, per la prima frazione in linea, si ripartirà da Camaiore per percorrere 210 chilometri fino a Follonica. La tappa inizierà subito in salita verso Montemagno (2,6 km al 4,8%), asperità che potrebbe favorire la formazione della fuga di giornata, ma in seguito il gruppo troverà parecchi chilometri pianeggianti attraversando le province di Pisa e Livorno e nuovamente Pisa, dove si scalerà l’unico GPM in programma, Castellina Marittima (12,3 km al 2,9%). Affrontata la successiva discesa e superata la metà tappa, il tratto seguente proporrà nuovamente pianura e una semplice ascesa verso Canneto, dove sarà posto lo sprint intermedio, passato il quale ci si dirigerà verso Follonica e il circuito finale di 22 chilometri, da ripetere in due occasioni. L’anello conclusivo non proporrà particolari difficoltà se non il breve strappo de L’Impostino (1,3 km al 6%), affrontato l’ultima volta a poco meno di dieci chilometri dal traguardo, che non dovrebbe mettere in difficoltà le ruote veloci in vista della probabilissima volata finale ma che potrebbe appesantire le gambe di qualche sprinter.

I velocisti saranno con buona probabilità protagonisti anche nella terza frazione, ancor più lunga della precedente (216 chilometri) e un po’ più movimentata nella prima parte. Dopo una trentina di chilometri dalla partenza da Follonica, infatti, il plotone incontrerà l’ascesa di Roccastrada (5,4 km al 5%), seguita dai GPM del Passo del Lume Spento (12,4 km al 3,9%) e di La Foce (3,4 km al 5,4%), a loro volta inframezzati da una breve salita verso San Quirino d’Orcia. Dopo l’ultimo scollinamento, mancheranno però ancora più di 100 chilometri al traguardo di Foligno che non presenteranno particolari difficoltà altimetriche se non un leggero tratto all’insù dopo il traguardo volante di Moiano; quasi impossibile, quindi, evitare una volata di gruppo, con gli sprinter che dovranno comunque fare attenzione agli ultimi 2500 metri, piuttosto tortuosi e con diverse curve e alcuni restringimenti di carreggiata.

In ottica classifica generale, le cose inizieranno a farsi interessanti con la Greccio – Tortoreto, tappa più lunga di questa edizione della Corsa dei Due Mari con i suoi 218 chilometri. La prima parte si svolgerà prevalentemente lungo la statale Salaria su un percorso abbastanza mosso attraverso l’Appennino, con la salita di Castelfranco (5,4 km al 4,3%) ad anticipare un lungo falsopiano verso Amatrice. Seguirà un ancor più lunga discesa verso la costa che porterà il gruppo a toccare Ascoli Piceno e ad affrontare poi l’ascesa di Folignano (3,4 km al 4,6%), scollinata la quale ci saranno però ancora alcuni chilometri di discesa prima di raggiungere la sede d’arrivo. Transitato una prima volta sotto il traguardo (in salita) a poco più di 50 chilometri dalla conclusione, il plotone affronterà quindi per tre volte un circuito di 17,1 chilometri che avrà come unica difficoltà lo strappo di Tortoreto (3,1 km al 7%), in cima al quale sarà posto l’arrivo, che si preannuncia adatto ai corridori esplosivi.

Con la quinta giornata di gara si giungerà così alla tappa regina di questa Tirreno-Adriatico 2023, che proporrà l’arrivo in salita a Sarnano-Sassotetto. Prima, però, ci saranno da percorrere 168 chilometri senza praticamente un metro di pianura, un continuo saliscendi sin dalla partenza di Morro d’Oro che porterà il dislivello totale a 3800 metri e che farà di questa giornata la più dura delle sette. Poco dopo il via la strada inizierà subito a salire verso Notaresco (4,2 km al 3,9%), cui seguirà l’ascesa di Bellante (2,5 km al 5,3%), quella di Offida (5,7 km al 4,2%) e altri vari saliscendi minori che renderanno già piuttosto impegnativi i primi 100 chilometri. Dopo il traguardo volante di Amandola, però, si entrerà nella fase calda della tappa affrontando lo strappo di Rustici (1,8 km al 6,2%) e i GPM di San Ginesio (5 km al 3,7%) e Gualdo (4,8 km al 5,5%), inframezzati dallo strappo di Santa Lucia (2,2 km al 6,3%). Dopo Gualdo si scenderà quindi verso Sarnano, dove inizierà l’ascesa finale di Sassotetto: una salita di 13,1 chilometri dalle pendenze abbastanza costanti, quasi sempre tra il 6% e il 7% (la media è del 7,4%), con punta del 14% nel tratto centrale, che è il segmento più duro. Un traguardo, questo, che molto probabilmente scaverà solchi importanti e potrà dare un’indicazione chiara su chi potrà ambire al successo finale.

Le carte, però, potrebbero ulteriormente rimescolarsi il giorno successivo, quando sarà in programma la oramai tradizione e temuta “tappa dei muri”. Quest’anno sarà la città di Osimo a regalare spettacolo con le sue impervie salite che premieranno corridori resistenti e scattanti. La partenza sarà data da Osimo Stazione, per un primo tratto in linea che poterà i corridori verso Macerata, dove sarà posto il traguardo intermedio. Prima però ci saranno da affrontare la salita di Recanati (5,9 km al 4,1%) e il GPM di Santa Maria del Monte (1,8 km all’ 8,5%). Anche lo sprint sarà comunque in salita (3,1 km al 5,2%), e dopo questo passaggio il gruppo tornerà verso Osimo, affrontando le ascese di Treia (3,9 km al 3,8%), Montecassiano (1,3 km al 5,7%) e Montefano (2,9 km al 4,3%). Al chilometro 90,3 dei 193 previsti, ci sarà il primo passaggio sulla linea del traguardo e l’ingresso nel circuito finale di 34,2 chilometri da ripetere tre volte. Se nella prima parte del circuito c’è subito un tratto di 1300 metri al 6,4%, le difficoltà maggiori saranno nella seconda; dopo il passaggio dalla stazione, infatti, i corridori affronteranno lo strappo di Abbadia (2,1 km al 5,7%), il Muro di Costa del Borgo (2,3 km al 7,7% e punta massima del 15%, con l’ultimo tratto in sterrato) e la salita di 1,8 chilometri con una pendenza media del 5,7%, che condurrà all’arrivo e che ad ogni tornata sarà valevole come GPM: il tratto più duro, al 16%, sarà prima della flamme rouge, mentre nell’ultimo chilometro le pendenze saranno più dolci.

Chi indosserà la Maglia Azzurra ad Osimo, con molta probabilità sarà incoronato il vincitore della corsa. Per l’ultima giornata, infatti, è in programma una frazione di 154 chilometri particolarmente adatta ai velocisti con partenza e arrivo posti a San Benedetto del Tronto. I 1200 metri di dislivello complessivi saranno concentrati tutti nella prima parte. La partenza, infatti, sarà in salita verso Monteprandone (4,6 km al 5%), anche se l’unico GPM di giornata sarà posto a Cossignano (2,7 km al 6,7%). Queste due ascese saranno seguite da quelle di Montalto delle Marche (1,4 km al 5,6%), Carassai (3,4 km al 6,3%) e Ripatransone (8,5 km al 4,5%). Dopo il passaggio da Grottamare al chilometro 76, però, la strada sarà tutta pianeggiante, con un circuito finale di 14,6 chilometri da ripetere cinque volte. I treni degli sprinter non dovrebbero avere grossi problemi ad organizzare la volata, visto che l’ultima curva sarà a 2500 metri dall’arrivo.

Tappe Tirreno – Adriatico 2023

Tappa 1 (06/03): Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (11,5 km, cronometro)
Tappa 2 (07/03): Camaiore – Follonica (210 km)
Tappa 3 (08/03): Follonica – Foligno (216 km)
Tappa 4 (09/03): Greccio – Tortoreto (218 km)
Tappa 5 (10/03): Morro d’Oro – Sarnano-Sassotetto (168 km)
Tappa 6 (11/03): Osimo Stazione – Osimo (193 km)
Tappa 7 (12/03): San Benedetto del Tronto – San Benedetto del Tronto (154 km)

Altimetrie e Planimetrie Tirreno – Adriatico 2023

Tappa 1 (06/03): Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (11,5 km, cronometro)

Tappa 2 (07/03): Camaiore – Follonica (210 km)

Tappa 3 (08/03): Follonica – Foligno (216 km)

Tappa 4 (09/03): Greccio – Tortoreto (218 km)

Tappa 5 (10/03): Morro d’Oro – Sarnano-Sassotetto (168 km)

Tappa 6 (11/03): Osimo Stazione – Osimo (193 km)

Tappa 7 (12/03): San Benedetto del Tronto – San Benedetto del Tronto (154 km)

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