Giro d’Italia 2023, Alberto Bettiol: “Ho sbagliato la volata. Son partito lungo perché il computerino diceva 200m, ma erano trecento…”

Alberto Bettiol si deve accontentare del terzo posto nella 14ª tappa del Giro d’Italia 2023. Bravo a centrare la fuga giusta, nella quale si dimostra fra i più attivi e propositivi, il portacolori della EF Education – EasyPost non riesce tuttavia a centrare il bottino grosso neanche a Cassano Magnago, pur migliorando il settimo posto di Rivoli due giorni fa. Migliorata la gestione complessiva verso il traguardo, il vincitore del Giro delle Fiandre 2019 commette una ingenuità al momento dello sprint ristretto, partendo troppo lungo. Un errore dovuto al computerino, al quale il corridore toscano si è affidato ciecamente, senza guardarsi attorno.

“Sono partito lungo nella volata, ho sbagliato – ammette intervistato da Andrea Berton per Eurosport dopo il traguardo – Il computerino diceva 200 metri, ma in realtà erano trecento, me ne sono accorto vedendo il cartello. Ho provato a rallentare però ormai da dietro Nico arrivava forte. Se l’è meritata comunque. È un bravo ragazzo”.

Un rammarico aumentato dal fatto che probabilmente questa rischia di essere la sua ultima occasione in una Corsa Rosa che ormai lascerà poco spazio agli attaccanti con le sue caratteristiche: “Il Giro d’italia è così. Vincere le tappe è molto difficile perché comunque conta anche la fortuna. Oggi mi si era messa bene, all’inizio male, poi bene perché ai 10 chilometri abbiamo trovato collaborazione, poi però ho sbagliato la volata. Mi dispiace perché avevo solo un paio di occasioni a questo gGiro. Forse oggi era una delle ultime per me. Era perfetta, anche l’arrivo. Sono dispiaciuto, ma anche felice perché le gambe stanno tornando”.

Il corridore di Poggibonsi conferma le buone sensazioni ai microfoni Rai: “Sono sempre più vicino alla vittoria, ormai non so su quante altre tappe potrò puntare perché adesso comincia il Giro quello vero da domani a Bergamo per i corridori di montagna. L’atteggiamento viene da una condizione buona. Senza condizione non si ha atteggiamento, sono molto contento. Peccato perché oggi forse avevo le stesse gambe di chi ha vinto e quando si hanno queste gambe bisogna vincere. Oggi ho sbagliato, peccato. Non era facile rimanere lucidi dopo 200 chilometri di tutto questo”.

Infine, una stoccata a chi sta criticando in maniera eccessiva questi ragazzi che da due settimane ormai sono in strada con un clima tra i peggiori che si siano mai registrati al Giro: “Oggi è stata penso la giornata più fredda della mia vita. A chi scrive tanto di noi auguro quello che abbiamo provato noi in cima al Sempione”.

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