Giro d’Italia 2021, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2021.

TOP

Joe Dombrowski (UAE Team Emirates): Promessa mai realmente mantenuta, lo statunitense si toglie la soddisfazione più grande della carriera azzeccando ogni mossa. Centra la fuga di giornata, lascia che siano gli altri a faticare maggiormente e sulla salita finale sfrutta la situazione di classifica per far lavorare De Marchi prima di piazzare l’allungo vincente. La vittoria solitaria di oggi è sicuramente il punto più alto della sua carriera e, chissà, un nuovo inizio. Alla vigilia del suo trentesimo compleanno può reclamare un po’ di spazio in più in futuro.

Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation): Una vita da gregario e attaccante per arrivare alla gioia più grande. Il friulano corre con la consueta generosità, battendosi per entrare nella fuga di giornata e poi per permetterle di guadagnare un vantaggio rassicurante. Sull’ultima salita forse sacrifica le sue ambizioni di vittoria di tappa, di fronte a un Dombrowski comunque davvero brillante, per mettere in cassaforte la maglia rosa: non ce la sentiamo di biasimarlo e, anzi, condividiamo la sua felicità al limite della commozione. Il giusto premio per tutte le fatiche, per sé e per gli altri, a macinare chilometri con il vento in faccia.

Mikel Landa (Bahrain-Victorious) ed Egan Bernal (Ineos-Grenadiers): Tra i big più attesi sono senza dubbio i più brillanti. Il basco attacca per primo dopo aver fatto lavorare la squadra, con il risultato di mettere in crisi alcuni avversari pericolosi e di guadagnare su altri. Il colombiano temporeggia qualche minuto in più, ma quando decide di muoversi convince per la facilità di pedalata. Il Giro è soltanto all’inizio, ma i due scalatori sembrano avere qualcosa in più rispetto alla concorrenza in questo momento. Non era così scontato.

FLOP

João Almeida (Deceuninck-Quick-Step): Contro ogni pronostico, il primo a sciogliersi in salita è proprio lui, tra l’altro su un Gpm piuttosto adatto alle sue caratteristiche. Il portoghese si stacca quando il gruppo dei migliori conta ancora più di una ventina di unità e arriva a Sestola con più di quattro minuti dai migliori uomini di classifica di giornata. Oltre a dover rinunciare, piuttosto presto, alle ambizioni di podio (a meno di clamorose sorprese), ora rischia di essere costretto a correre da gregario per Evenepoel, apparso più in forma nonostante il lunghissimo stop. Con una prestazione così, chiedere un ingaggio plurimilionario diventa più difficile.

George Bennett (Jumbo-Visma): Il neozelandese si è sostanzialmente nascosto per tutta la prima metà della stagione con l’unico intento di presentarsi al meglio della forma per l’accoppiata Giro-Tokyo 2020, anche a costo di rispondere “no” a un’eventuale chiamata per il Tour. Il primo responso della corsa rosa tuttavia lo boccia in maniera piuttosto netta, a un minuto e mezzo dal quintetto dei migliori nonostante l’aiuto della maglia bianca Tobias Foss. Considerarlo già fuori classifica sarebbe prematuro: servirà però un’inversione di tendenza tutt’altro che scontata.

Simon Yates (Team BikeExchange): Il passivo al traguardo, rispetto agli altri uomini di classifica, non è affatto pesante, per carità: 11″ sulle tre settimane sono più che recuperabili. Il britannico tuttavia si presentava alla partenza di questo Giro con l’ambizione di essere nettamente il migliore in salita e trovava nella tappa di oggi un percorso molto adatto alle sue caratteristiche. Al di là del risultato in termini cronometrici, preoccupa l’incapacità nel seguire le accelerazioni degli altri nei momenti cruciali della corsa.

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