Giro d’Italia 2018, Vegni rassicurato da Lappartient: i risultati di Froome non sono in pericolo

Chris Froome conserverà il Trofeo Senza Fine se dovesse vincere il Giro d’Italia 2018. A prescindere dall’esito delle indagini riguardo il controllo anomalo al salbutamolo durante la scorsa Vuelta a España, se il Keniano Bianco dovesse conquistare la Corsa Rosa il suo nome resterà nell’albo doro. Una ipotesi che Mauro Vegni aveva già illustrato nelle scorse settimane, ma che ora trova conforto anche da parte dell’UCI, con il presidente che avrebbe spiegato questa soluzione allo stesso direttore della Giro.

Confermando che il caso di Froome non sarebbe stato giudicato in tempo per la fine del Giro, così come a rischio è che possa correre anche il Tour de France senza che venga presa una decisione in merito, David Lappartient avrebbe dunque rassicurato gli organizzatori che una eventuale squalifica non andrebbe ad intaccare i risultati ottenuti dal corridore nel periodo che va dalla Vuelta al momento della sentenza. L’eventuale sanzione scatterebbe dunque nel giorno in cui verrà emessa la sentenza, senza alcuna retroattività (se non per la Vuelta probabilmente).

“Ho spiegato le mie ragioni a Lappartient – ci ha spiegato il dirigente di RCS Sport – Gli ho spiegato chiaramente che non è accettabile. Non è corretto nei confronti del pubblico, nei confronti degli sponsor, né nei nostri come organizzatori [….] Non si può cancellare di colpo una stagione, come se nulla fosse. Allora io ho proposto, e lui è sembrato essere d’accordo, che la squalifica debba partire dal momento in cui viene squalificato. Nel caso di Froome togli la Vuelta poi, dal momento in cui viene squalificato, lui non corre. Non che corre e poi gli viene tolta la corsa”.

Nel tardo pomeriggio l’UCI emette infine una nota in cui interviene sulla questione, chiarendo che “il presidente UCI non ha l’autorità di decidere quando una potenziale squalifica per doping debba iniziare, né se i risultati fino a quel momento debbano essere annullati o mantenuti”.

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