Giro d’Italia 2018, Marcato: “Ho ottenuto il massimo”

Un buon quinto posto per Marco Marcato ieri. In fuga in una tappa non adatta alle proprie caratteristiche, in un Giro d’Italia 2018 che finora non aveva lasciato spazio agli attacchi da lontano, il corridore veneto della UAE Team Emirates ha dimostrato come valga sempre la pena tentare la fuga, perché un buon risultato può essere sempre dietro l’angolo anche in terreni inaspettati. Autore di un discreto prologo in quel di Gerusalemme, si è poi dovuto dedicare prevalentemente alla causa del proprio capitano Fabio Aru, in particolar modo ad Osimo e a Sappada, quando il sardo ha definitivamente alzato bandiera bianca per le sue ambizioni di classifica.

Libero da compiti di gregariato, ha avuto una discreta libertà di azione, potendosi buttare nella mischia a Iseo, chiudendo quattordicesimo, e provandoci anche ieri, nonostante non fosse nei piani: “L’arrivo in salita non era adatto alle mie qualità, ma in avvio di gara ero in buona posizione e non ho avuto difficoltà a unirmi alla fuga”, commenta dal sito della squadra. “Il nostro vantaggio si è ampliato molto ed è risultato essere sufficiente per poter battagliare per la vittoria”.

A quel punto, un corridore non adatto ad un arrivo in quota avrebbe corso di rimessa, cercando di risparmiare il più possibile le proprie energie, ma non il veneto, che è stato il primo a muoversi una volta iniziata la scalata verso Prato Nevoso. Un’azione che ha scremato il drappello di fuggitivi, e da cui poi ha dovuto staccarsi una volta rientrato Rubén Plaza (Israel Cycling Academy), inizialmente distanziato dalla sua azione, ma capace di rifarsi sotto e di portare via il futuro vincitore Maximilian Schachmann (Quick Step-Floors), insieme a Mattia Cattaneo (Androni-Sidermec-Bottecchia).

Un’azione a cui comunque ha provato a resistere: “Ho provato a tenere duro il più possibile, il 5° posto è stato il massimo che ho potuto ottenere”, finendo anche alle spalle di Christoph Pfingsten (Bora-Hansgrohe).

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