Riccardo Riccò prosciolto per prescrizione dalle accuse di somministrazione e traffico di sostanze

Sono finite in prescrizione le accuse contro Riccardo Riccò di somministrazione di sostanze dopanti e traffico di stupefacenti nell’ambito di una inchiesta iniziata nel 2014, a seguito di alcune intercettazioni dei NAS di Parma e Sassuolo. Coinvolto insieme ad altre sette persone nelle indagini che avevano poi portato al sequestro di alcuni grammi di cocaina presso le pertinenze di uno degli indagati (non furono invece mai rinvenute sostanze dopanti), l’ex Cobra di Formigine non aveva mai subito alcun sequestro né subito alcuna misura cautelare, come sottolinea il suo avvocato Fiorenzo Alessi, che definisce il tutto come “una accusa indiziaria di ‘droga parlata’”.

Per questo l’avvocato precisa che, anche se non fosse intervenuta la prescrizione (che in questi casi scatta dopo otto anni dall’inizio delle indagini), sarebbe stato un processo “complesso” e “indiziario”, il cui esito sarebbe stato tutt’altro che scontato. “Non era così pacifico che si arrivasse a condanna – aggiunge il legale ricordando che “la funzione del processo non è quella di comminare sanzioni, ma quella di verificare la fondatezza della pretesa punitiva dello stato”.

La decisione è stata ratificata questa mattina da parte del Tribunale di Modena, dopo che questi otto anni sono trascorsi tra rinvii, cambi di giudice e altre lungaggini processuali che ne hanno impedito l’effettivo arrivo a giudizio.

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