Movistar, Daniele Bennati dice basta: “Caro Benna, devi scendere”

Con un tweet pubblicato poco dopo la mezzanotte Daniele Bennati ha annunciato il suo ritiro. Il 39enne aretino lascia a causa dei problemi alla schiena, conseguenza della caduta alla Vuelta Castilla y Leon, sciogliendo le incertezze che lo avevano accompagnato nell’ultimo periodo. Passato professionista nel 2002 con la Acqua & Sapone, negli ultimi anni della sua lunga carriera ha messo tutta la sua esperienza al servizio dei suoi compagni di squadra. L’ultima squadra per cui ha corso è stata la Movistar, dal 2017. Nel corso della sua carriera ha ottenuto 52 successi tra cui spiccano sei tappe alla Vuelta a España, tre al Giro d’Italia e due al Tour de France. Ha partecipato in totale a 25 GT e 29 classiche Monumento.

Dovevo prendere una decisione importante e finalmente l’ho presa – ha detto il velocista toscano a La Gazzetta dello Sport – La voglio annunciare col sorriso sulle labbra perchè è stata una carriera bella e importante. Non mi pento di niente rispetto alle scelte che ho fatto. Mi sarebbe piaciuto continuare per un altro anno se non due perchè fisicamente ero ancora integro. A fine aprile ho avuto un incidente abbastanza serio, ho cercato con tutto me stesso di recuperare al 100% l’infortunio alla schiena, però purtroppo non ce l’ho fatta. E quindi ho dovuto prendere questa decisione”.

Bennati è soddisfatto della sua carriera ma ha un solo rimpianto: “Ho vinto tanto, da tutte le parti del mondo, ma sicuramente nel mio palmarès manca una Classica. Mi sarebbe piaciuto vincere la Sanremo – infine ringrazia tutti coloro che gli sono stati vicino durante tutti questi anni – Voglio ringraziare i tifosi per tutti questi anni di supporto. Il ciclismo è uno sport di passione, quindi la gente che viene sulle strade ad applaudirci dimostra di avere una passione sfrenata per le due ruote. Un ringraziamento a tutti quanti dal primo all’ultimo. Non è facile fare dei nomi, ma a partire dalla mia famiglia sono stati in tantissimi importanti per me. Anche Mauro Battaglini, il mio procuratore, con cui siamo stati insieme per 18 anni”.

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