Italia, il Ct Daniele Bennati guarda al 2024 con il doppio grande evento, Olimpiade e Mondiale: “È il momento di raccogliere qualcosa sul piano dei risultati”

Il 2024 è sempre più vicino e, in quanto anno olimpico, ci sarà davvero parecchio di cui andare a caccia nel prossimo calendario agonistico. Per quel che riguarda le attività delle Nazionali, ai “tradizionali” Mondiali ed Europei si affiancheranno anche le gare a cinque cerchi di Parigi 2024, appuntamento a dir poco importante in programma fra la fine di luglio e l’inizio di agosto della prossima estate. Tanto da preparare, quindi, per il Commissario tecnico della Nazionale italiana del settore strada, Daniele Bennati, che vuole iniziare a vedere le maglie azzurre lasciare il segno nei grandi appuntamenti.

“Penso che abbiamo fatto un bellissimo lavoro fino a qui – le parole del Ct azzurro ai microfoni della Gazzetta dello Sport – Abbiamo incarnato i valori insegnati da Alfredo Martini e anche da Franco Ballerini, ovvero che ancor prima di vincere le medaglie è importante far vedere l’attaccamento alla Maglia Azzurra e dimostrare di essere una squadra vera. Questo lo abbiamo fatto, ma ora è il momento di raccogliere qualcosa di più importante, attraverso i risultati“.

Come detto, nel futuro a breve termine le occasioni non mancheranno: “Il sogno è riportare in Italia la maglia di Campione del Mondo (che manca dal 2008 – ndr). Per quel che riguarda Zurigo 2024 e la prova in linea, a vedere l’altimetria sembra una corsa dura, ma non durissima. Bisogna stare attenti a non farsi impressionare dai numeri e in particolare dai metri di dislivello. Penso comunque – le parole di Bennati – che non sarà una prova solo per scalatori. Noi sicuramente dovremo attrezzarci e credo di poter dire che, rispetto agli ultimi due Mondiali, cambierà la tipologia dei corridori da portare in gara. Poi, uno come Filippo Ganna, se in condizione, su un percorso così potrebbe anche provarci”.

E le Olimpiadi? “Ogni corsa ha la sua storia e questa sarà ancora più particolare. Noi siamo stati declassati (l’Italia avrà 3 corridori in gara, mentre altre Nazioni più avanti nella classifica UCI ne avranno 4ndr), ma di certo non partiremo sconfitti. Penso che dovremo schierare tre capitani, ma tutti e tre dovranno comunque avere la capacità di mettersi a disposizione di un altro. E dobbiamo pensare che di questi tre, uno dovrà fare anche la cronometro, quindi andranno fatte determinate valutazioni”.

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