Daniele Bennati lancia Filippo Ganna dopo la Parigi-Roubaix: “È un fuoriclasse, non deve snaturarsi”

Daniele Bennati esalta Filippo Ganna. Ospite della trasmissione Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, il CT della nazionale maschile ha sottolineato la ottima prova del recordman dell’ora alla Parigi – Roubaix, in cui ha confermato, dopo essersi già giocato la Milano – Sanremo in apertura di Primavera, di poter essere in grado di giocarsi le sue carte nelle grandi classiche. Un intervento nel quale non ha mancato di sottolineare anche il rimpianto per il ritiro forzato di Sonny Colbrelli, la mancanza di nuovi talenti azzurri, ma anche la capacità dei nostri di farsi trovare pronti nei momenti che contano, pensando anche Mondiali di Glasgow 2023.

“Come sempre è stata una gara spettacolare, mitica, una delle mie preferite – ha detto riferendosi alla Regina delle Classiche andata in scena questa domenica con il trionfo di Mathieu Van Der Poel – Dal punto di vista dello spettacolo, gli atleti non ci hanno fatto mancare nulla. Ganna? Come prima Parigi-Roubaix da capitano, direi che non è andato così male, dopo un ottimo secondo posto alla Milano-Sanremo”.

“Lui è un grandissimo fuoriclasse nelle prove contro il tempo su strada e un fuoriclasse in pista – prosegue il ct azzurro – Ora, alla prima occasione da capitano, sia alla Milano-Sanremo che alla Parigi-Roubaix, ha dimostrato che un giorno veramente può vincerle queste classiche monumento. Il consiglio che gli do io è quello di non snaturarsi. Nervosismo a fine gara? Se l’è presa con coloro che sono arrivati a giocarsi il quarto posto, diciamo che hanno fatto un po’ i furbi. Ma Filippo deve stare tranquillo, perché non si deve recriminare nulla dal punto di vista tattico e fisico, ha preparato al meglio queste classiche”.

Rimanendo in tema di classiche e di Inferno del Nord, non manca il rammarico per aver dovuto perdere Sonny Colbrelli: “La Parigi-Roubaix o si ama o si odia. Non tutti i corridori sono portati per questa tipologia di corse, il pavé non è per tutti, è una gara massacrante – sottolinea – Tutti vogliono partecipare, tutti vogliono portarla a termine, ma poi portare la pelle nel velodromo di Roubaix è sempre molto complicato. Noi da italiani l’abbiamo vinta l’ultima volta con Sonny Colbrelli, che poi purtroppo ha dovuto abbandonare questo sport e ci dispiace tantissimo, perché era uno di quei corridori su cui io potevo puntare anche per i prossimi Mondiali. Adesso godiamoci Filippo Ganna perché sta facendo qualcosa di straordinario”.

Anche questa assenza fa sottolineare a Daniele Bennati come “non stiamo attraversando un periodo molto roseo dal punto di vista dei talenti. Le altre nazionali sono molto più attrezzate, ma come abbiamo dimostrato nell’ultimo mondiale, in cui in tanti ci davano per dispersi, alla fine ci siamo giocati la medaglia fino agli ultimi 300 metri”.

Prossima occasione sarà ad agosto, con i Mondiali di Glasgow che propongono un tracciato aperto a più soluzioni e tipologie di corridori, che premierà chi saprà trovare la giusta chiave di lettura, anche tattica: “È un percorso non durissimo, non è da scalatori, ci sono strappi e saliscendi molto brevi. Sarà un percorso inedito e impegnativo più dal punto di vista planimetrico che altimetrico. Sarà difficile da interpretare e da vincere“.

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