Sicurezza stradale, Renato Di Rocco sollecita il governo a intervenire sul tema con una campagna di sensibilizzazione

Ancora una volta, Renato Di Rocco chiede maggior sicurezza sulle strade per chi pedala in bicicletta. Destinataria del messaggio è il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, a cui il presidente della Federazione Ciclistica Italiana ha inviato una lettera per sollecitare nuovamente degli interventi per garantire la salute e la sicurezza di coloro che utilizzano quotidianamente la bici, per svago o come mezzo di trasporto. Una missiva che arriva a dieci giorni dall’incidente che ha visto coinvolta la Bora-hansgrohe durante il training camp sul Lago di Garda e che solo per un caso fortunato non ha visto vittime, al contrario di quanto purtroppo accade praticamente ogni giorno sulle strade italiane.

Ricordando l’episodio riguardante la formazione tedesca, Di Rocco fa notare che “questo evento è l’ultimo di una lunga serie che hanno visto coinvolti atleti in allenamento o semplici cittadini in bicicletta“, e che il problema è “soprattutto culturale e che per questo gli interventi più risolutivi sono quelli che intervengono sui giovani, futuri automobilisti”.

Sottolineando anche che la Federazione è da tempo impegnata in “progetti che hanno la finalità di educare la cultura del rispetto” e che, per questo motivo, sono state presentate “più volte proposte che, per diverse ragioni, sono rimaste impantanate negli iter parlamentari“, il presidente uscente della FCI sollecita la risoluzione di una “situazione che rischia di minare non solo la sicurezza dei cittadini ma anche una delle risorse più importanti dell’Italia, il turismo”, proponendo l’avvio di una “campagna di sensibilizzazione in grado di incidere sul modo di vivere e utilizzare la strada“.

Lanciare una campagna ‘bonus’ per l’acquisto di una bicicletta e non garantirne l’utilizzo in sicurezza rischia di diventare una contraddizione clamorosa“, conclude Di Rocco. Un appello che, visti i recenti sviluppi politici italiani, rischia però di rimanere inascoltato per ancora diverso tempo.

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