Anti-doping, l’esperto Robin Parisotto avverte: “In questo periodo è possibile doparsi per aumentare il volume di allenamenti”

La gestione dell’anti-doping in questa stagione rischia di essere molto difficoltosa. Qualche settimana fa, il presidente dell’UCI David Lappartient aveva ammesso che i test hanno ridotto la loro quantità del 95% dall’inizio dell’anno, bloccati dalle misure sanitarie e dalla necessità di utilizzare i medici in prima linea per il contenimento delle vittime causate dal coronavirus. Diversi corridori hanno denunciato l’assenza totale di controlli da inizio anno, temendo che questo possa portare qualcuno a migliorare le proprie prestazioni in vista della ripresa della stagione. In effetti ad oggi non sono stati effettuati controlli fuori dalle corse dal 15 marzo in poi: quasi due mesi ormai. Con il rischio evidente che questo possa compromettere l’affidabilità del passaporto biologico.

L’esperto di anti-doping Robin Parisotto ha ammesso in un’intervista a Cyclingnews: “Bisogna essere molto, molto specifici sul programma di controllo del passaporto biologico e selezionare quelli che hanno mostrato cambiamenti significativi. Bisogna avere una visione pragmatica dei fatti, tutto ciò che lavora al cinque per cento delle sue possibilità non è sufficiente. Non serve essere un esperto per capirlo. È un totale spreco di tempo”.

È possibile che ci si dopi in questo periodo per aumentare il volume degli allenamenti” ha poi rincarato la dose l’australiano “e sappiamo che ci sono tipi di doping che possono avere effetti a lungo termine sul miglioramento di forza, resistenza e potenza. È fisiologico che questo possa dare un beneficio sul percorso e potremmo dover accettare che questo accada, se stai testando solo il 5% degli atleti“. Un procedimento che per i neoprofessionisti potrebbe ancora essere più semplice, dato che il passaporto biologico risulta efficace dopo i primi quattro controlli, per avere una media attendibile dei valori abituali. Prima dell’inizio delle corse, sarà fondamentale riprendere l’attività di controllo anti-doping al massimo delle sue potenzialità per garantire il regolare svolgimento dello sport.

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