UAE, intolleranze alimentari concausa del flop al Giro di Fabio Aru

Intolleranze alimentari dietro la débacle di Fabio Aru al Giro d’Italia 2018. È questo quanto sarebbe emerso dai numerosi esami e analisi che il capitano della UAE Team Emirates ha effettuato, a più riprese visto il mistero che avvolgeva il mancato risultato, dopo essere stato costretto al ritiro della Corsa Rosa. Un problema che in passato era già emerso, ma che evidentemente quest’anno ha avuto una rilevanza maggiore, con delle reazioni fisiche più debilitanti rispetto al passato, portando fino al clamoroso e inatteso flop nella corsa su cui tanto aveva puntato.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, inoltre, la responsabilità della deludente prova del Cavaliere dei Quattro Mori sarebbe stata imputata in parte anche a quella che in squadra è stata giudicata una inopportuna preparazione coordinata da Paolo Tiralongo, l’uomo di fiducia del sardo. Il siciliano ha seguito il suo ex protetto nella formazione emiratina, ricevendo sostanzialmente carta bianca nella gestione fisica di Aru, ma da una successiva analisi del planning e della preparazione complessiva sarebbero emerse delle mancanze che avrebbero portato a questo risultato.

Intanto Fabio Aru ha ripreso da pochi giorni ad allenarsi dopo il lungo stop seguito al ritiro dal #Giro101 che lo ha portato ad un periodo di isolamento, necessario per ricaricare le pile, tanto a livello fisico quanto mentale. In questo momento ancora non si conosce la data del rientro alle corse, ma sembra sempre più lontana l’ipotesi Tour de France, ventilata nelle scorse settimane, al quale manca ancora meno di un mese e per il quale si troverebbe così ad arrivare davvero in condizioni fisiche abbastanza deficitarie. Con Vuelta a España e Mondiale di Innsbruck 2018 nel mirino, nei quali cercare di riscattare la delusione rosa, sarebbe dunque preferibile una preparazione estiva mirata, con alcune corse di una settimana per prepararsi.

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