Trek-Segafredo, Richie Porte pensa al Tour a costo di non assistere alla nascita del figlio: “È il sacrificio più grande, ma sono pronto”

Richie Porte ha in testa solo il Tour de France 2020. L’australiano ha iniziato bene la stagione, vincendo una tappa e la classifica generale del Tour Down Under 2020, in cui l’unica notizia negativa è stata l’interruzione della striscia di vittorie a Willunga Hill, beffato dal fuggitivo Matthew Holmes. Il corridore della Trek-Segafredo, dopo aver corso una Parigi-Nizza 2020 a servizio di Vincenzo Nibali, si sta allenando da casa per cercare di ritrovare la miglior condizione in vista della ripresa della stagione. L’obiettivo, naturalmente, sarà la Grande Boucle, che nel nuovo calendario dovrebbe prendere il via il 29 agosto per terminare il successivo 20 settembre.

“Una volta che abbiamo avuto una data è stata una luce in fondo al tunnel” ha dichiarato il tasmaniano in un’intervista a Cyclingnews “Abbiamo qualcosa per cui allenarci. Ci sono ancora molte incognite, ma per il momento è una buona notizia che il Tour sia ancora in programma. È un anno speciale, nessuno poteva prevedere che sarebbe successo. Già ripensare al Tour Down Under di gennaio sembra di tornare a un altro anno. Nessuno sa davvero cosa accadrà con le restrizioni nei viaggi e i controlli negli spostamenti. È un po’ tutta un’ipotesi, ma penso che vada bene avere tre mesi e mezzo per prepararsi al Tour“.

La partecipazione alla Grande Boucle comporta però un dilemma per Richie Porte, la cui moglie Gemma è in dolce attesa del secondo figlio, che dovrebbe nascere il 12 settembre, proprio durante la corsa: “A essere onesto, è il più grande sacrificio a cui posso pensare, ma sarò pronto per andare al Tour. A questo punto della mia carriera, abbiamo pensato che non avrò ancora molti Tour da correre, e che dovrei andarci. Di certo non è l’ideale, e non è qualcosa che vorresti, ma sento anche che probabilmente questa è la fase del tramonto della mia carriera. Devo fare il Tour e i nostri sponsor sono stati molto buoni con noi, quindi mi sento di dover fare qualche sacrificio”.

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