Trek-Segafredo, Quinn Simmons: “Nella mia testa credo di poter essere un grande corridore e magari sarò deluso, ma ci devo credere”

Quinn Simmons vuole iniziare a fare sul serio. Passato professionista nel 2020 fresco di titolo iridato tra gli juniores, il portacolori della Trek – Segafredo ha per ora raccolto tanti piazzamenti, ma solo due vittorie: una tappa e la classifica generale al Tour de Wallonie 2021. Il classe 2001, però, adesso ha voglia di ottenere qualcosa in più e di iniziare a vincere le corse più importanti. Per farlo, però, ha bisogno del tanto atteso salto di qualità, come raccontato a CyclingNews. Intanto si prepara per il debutto stagionale alla Vuelta San Juan 2023, dopo un inverno che ha trascorso in maniera un po’ diversa rispetto al solito.

Ogni anno spero di fare un piccolo passo avanti e per il momento ci sono sempre riuscito – ha raccontato il nativo di Durango – Spero che questa cosa non cambi. In ottobre di solito non faccio niente, ma poi a novembre vado in California e faccio un mese di allenamento. Quest’anno ho preso la decisione di rimanere in Colorado e ne ho parlato con il mio coach. Se nevicava sciavo, se c’era il sole andavo in bici. Quindi ho sciato molto, ho giocato ad hockey e poi sono andato un po’ in bici. Poi ho fatto una settimana in Arizzona in vista del ritiro con la squadra”.

Per questa stagione, quindi, lo statunitense ha optato per una preparazione diversa: “Non è una brutta cosa. Spesso sono molto bravo ad essere in grande forma a gennaio, ma è del tutto inutile. Vedremo cosa succederà nelle classiche, ma speriamo che possa pagare”.

Il leader della classifica degli scalatori all’ultima Tirreno – Adriatico non sembra, però, preoccupato del fatto che a fine stagione scadrà il suo contratto: “Ho un livello abbastanza alto per non preoccuparmi di questo, mi sono guadagnato il mio posto nel WorldTour. Ma credo che un giorno possa essere un corridore di primo livello ed è arrivato il momento di avvicinarcisi”.

“Guardo a Remco Evenepoel – ha aggiunto – Lui ha solo un anno più di me ed ha già vinto la Vuelta a España e i Mondiali. Mi ricordo quando lo battevo da juniores e adesso è a questi livelli. In tre anni non sono mai stato felice della mia stagione. Forse nella mia testa credo di poter essere un grande corridore e magari sarò deluso, ma ci devo credere“.

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