Team Ineos, il nuovo patron Ratcliff avvisa: “No doping, altrimenti lascio”

Jim Ratcliffe pronto a lasciare se dovessero emergere casi di doping nel Team Ineos. Il nuovo proprietario del fu Team Sky mette le cose in chiaro da subito, contemporaneamente alla presentazione della maglia del nuovo corso, spiegando sin dal primo giorno la sua tolleranza zero in questo ambito. L’uomo più ricco di Gran Bretagna rivela di aver svolto le sue ricerche prima di investire nel ciclismo, rilevando la squadra che negli ultimi anni ha segnato l’ambiente per il suo approccio, tanto in termini economici, quanto nella preparazione che nelle tattiche di corsa.

“Abbiamo fatto le nostre ricerche approfondite – spiega alla BBC il magnate – Non ho alcun interesse nel barare o nel doping. Il giorno in cui questi entreranno nel nostro mondo, ne usciremo noi“. Una dichiarazione dunque che apparentemente non lascia spazio ad alcuna interpretazione, senza sfumature a cui appigliarsi. Non manca ovviamente un riferimento inevitabile alle zone grigie emerse nelle ultime stagioni, dalle Autorizzazioni per Uso Terapeutico (le cosiddette TUE), di cui si sospetta un abuso, al famoso caso di un pacco sospetto consegnato al team durante il Giro del Delfinato 2011, che comunque si risolse senza alcuna accusa.

“Siamo chiaramente al corrente di questi fatti e ci abbiamo pensato – commenta Ratcliffe, in riferimento anche alle indagini del parlamento britannico che avevano sottolineato come la credibilità della squadra e della federazione ne fossero uscite macchiate – Abbiamo guardato alle procedure che la squadra attua per evitare comportamenti sbagliati e penso che siano il massimo a cui si possa aspirare. Non ho alcun interesse a usare metodi proibiti per migliorare le prestazioni. Ma non ho problemi con i marginal gains, come nuove catene o miglior aerodinamica. Questo va bene, sono cose da Formula 1, ma non ho assolutamente alcun interesse a barare. Non è il mio modo di giocare”.

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