Movistar, Sergio Samitier: “Sono molto più ciclista dopo il Giro, il mio posto è nei Grand Tour”

Sergio Samitier riflette sulla sua prima stagione con la Movistar. Lo spagnolo è passato nel World Tour quest’anno, dopo la sua esperienza biennale con la Euskadi-Murias, squadra che lo ha lanciato nel professionismo nel 2018 e gli ha permesso di correre il primo Grand Tour della sua carriera, la Vuelta a España 2019. Il classe ’95, sicuramente avvantaggiato dal particolare calendario di quest’anno, ha avuto la possibilità di mettersi in proprio al Giro d’Italia 2020, nel quale è andato più volte all’attacco per cercare un successo di tappa. Se quest’obiettivo è sfumato, il tredicesimo posto in classifica generale può sicuramente renderlo soddisfatto e dimostrare che è un corridore adatto a reggere le fatiche delle tre settimane.

“Sono contento della squadra e dell’opportunità che mi hanno dato di correre le corse che volevo – ha dichiarato lo scalatore in un’intervista a Zikloland – penso che poter correre Grand Tour come il Giro nel primo anno con questa squadra sia molto importante. Inoltre, in un contesto in cui andavamo a caccia di successi di tappa, senza dover lavorare per un leader molto definito. In generale sono contento di come è andato il mio Giro perché ho combattuto. Mi sono inserito in tre o quattro fughe, come anche i miei compagni. Tutti hanno avuto la possibilità di combattere. Avrei preferito una vittoria di una posizione migliore in classifica generale. Non sempre è possibile, ma l’attitudine è corretta e ho fatto quello che dovevo. Dopo il Giro sono molto più ciclista“.

Samitier ha poi riflettuto sulle conseguenze della sua ottima prestazione: “Presumo di dover imparare a fare  tutto, come dev’essere per un gregario. Ma credo che il mio posto sia nei Grand Tour. Non so se lottare per la classifica, però cerco di correrli bene e lo stile da attaccante è quello che mi si addice meglio. Comunque, devo essere capace sia di lottare per traguardi personali sia di mettermi davanti a tirare. Devi saper fare tutto ciò che ti tocca”.

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