Intermarché-Wanty-Gobert, Maurits Lammertink lavora per tornare in gruppo: “Il tempo dirà cosa è possibile”

Maurits Lammertink nella vita come in gara. Il corridore trentunenne che lo scorso 22 giugno è stato vittima di un incidente che gli ha sconvolto la vita non smette di lottare. Investito da uno scooter mentre era a prendere il gelato con la propria famiglia, il portacolori della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux quel giorno ha riportato danni enormi, una frattura della base cranica, tre emorragie cerebrali e il coma. Salvato da un intervento neurochirurgico, da allora il classe 1990 ha sempre sua moglie al fianco, che lo aiuta in un impegnativo percorso di recupero in cui sta mettendo tutto sé stesso. Il suo spirito combattivo lo porta ogni giorno a lottare per tenere viva la sua speranza più grande: tornare ad essere un corridore professionista.

Ogni settimana il corridore olandese effettua terapia del movimento, psicoterapia, fisioterapia e logopedia. Il suo essere un ciclista lo ha aiutato molto nel percorso riabilitativo, non solo per l’aspetto mentale, ma anche per quello atletico visto che la sua eccellente condizione fisica al momento dell’incidente gli ha consentito di recuperare molto più velocemente. Se l’obiettivo è ben chiaro, l’incognita ancora oggi a distanza di sei mesi da quel maledetto giorno resta sempre molto grande. Nel suo lungo percorso anche alcuni intoppi come due cadute subite per le sue difficoltà di equilibrio dovute ad alcuni disturbi che inevitabilmente lo colpiscono visto il forte trauma al cervello.

Voglio tornare ad essere un professionista – sottolinea Lammertink – Non posso accettare di non riuscirci finché non saprò dov’è il mio limite. Ecco perché sono qui adesso, per espandere la capacità mentale. Essere in grado di funzionare nella società e in gruppo. La domanda è: sarò mai in grado di farlo di nuovo? Non lo so. Continuo ad allenarmi, continuo a lavorare duramente. Non posso fare altro. Il tempo dirà cosa è possibile”. La moglie, sempre al suo fianco, racconta di quando all’ospedale hanno dovuto rallentarlo per la sua troppa determinazione: “Ora sei convalescente, non sei più un ciclista!” ha raccontato a Tubantia.

Rimasto parzialmente sordo dopo l’incidente a causa di un forte trauma al sistema vestibolare, in questo periodo il ciclista neerlandese soffre ancora di mancata sensibilità alla mano che non si è risolta dopo un importante intervento al gomito, ma non per questo ha smesso di lottare e di crederci. La sua squadra intanto sembra pronta a riaccoglierlo se dovesse riuscire a riprendersi, anche se attualmente non ha offerto un contratto per la prossima stagione. “Continuiamo a tenere la direzione del team aggiornata riguardo i progressi, ma non abbiamo ancora discusso riguardo un rinnovo”, conferma il corridore, mentre la sua compagna spera possa ricevere “una offerta con una clausola” che gli possa dare “la possibilità di lavorarci”.

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