Giro d’Italia 2024, Cian Uijtdebroeks vuole essere al via ma vuole più supporto del team nelle crono

Cian Uijtdebroeks critico nei confronti della Bora – hansgrohe dopo la deludente Crono delle Nazioni 2023. Arrivato lontanissimo dai migliori in seguito a problemi meccanici, il 20enne belga esprima la sua insoddisfazione per l’attrezzatura da cronometro della formazione tedesca, con la quale ammette di dover ancora parlare del futuro, con dubbi sulla permanenza ancor di più ora che con l’arrivo di Primoz Roglic potrebbero essersi chiusi ulteriori spazi e opportunità. Tra le criticità emerse e sulle quali ritiene ci sia molto lavoro da fare proprio l’approccio alle cronometro (argomento che sarà sicuramente caro anche allo sloveno, che nelle prove contro il tempo ha costruito alcuni dei suoi successi più importanti).

“È un aspetto che dobbiamo davvero migliorare – ha spiegato a Het Nieuwsblad, senza nascondere la sua frustrazione per quanto successo nella corsa francese – C’è ancora molto margine, soprattutto in termini di aerodinamica e di costruzione della bicicletta. Ho la potenza necessaria. Anche in questo caso, con i miei 65 chili, pedalo in media quasi 400 watt in un’ora. Tuttavia, l’intera bici deve essere messa a punto. Al momento perdiamo molto terreno”.

Un ragionamento che il classe 2003 sta facendo particolarmente in questo momento perché dopo la presentazione del Giro d’Italia 2024 vuole mettere nel mirino la Corsa Rosa il prossimo anno: “Dovremo affrontare due cronometro, quindi non abbiamo più tempo da perdere. Quest’inverno dovremo passare molto tempo in galleria del vento e in pista per riuscire finalmente a trovare la giusta posizione. Ragazzi come Evenepoel e Ayuso hanno una superficie di resistenza di 1,5. Io sono tra 1,9 e 2,0. Perdo minuti anche solo per questo.. La pianificazione per questo inverno deve ancora essere elaborata. Ma mi sembra ovvio che c’è del lavoro che aspetta la squadra. Sarebbe stupido se non lo facesse”.

Per il momento è dunque confermata la sua presenza in squadra il prossimo anno, forte anche del contratto in essere. Ma dopo quanto successo alla Vuelta a España e i problemi di leadership con Aleksandr Vlasov, la possibilità che non arrivi un rinnovo è concreta: “Non sono ancora molto impegnato in questo senso. Finora ho sempre avuto un buon programma e sono riuscito a fare molti progressi. Questo è anche merito della squadra. Non avrei mai avuto tanta libertà altrove. Ma dovremo analizzare attentamente le cose: cosa serve per essere veramente competitivi nei Grandi Giri in futuro? Poi vedremo se BORA è in grado di offrire tutto questo, o se dovremo cercare un posto dove lo facciano”.

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