Deceuninck-QuickStep, Patrick Lefevere: “Nel tennis si può pensare presto di essere intoccabili, quanto accaduto a Djokovic sia una lezione per il ciclismo”

Patrick Lefevere chiede al ciclismo di far tesoro di quanto accaduto a Novak Djokovic. Il serbo, numero uno al mondo nel circuito ATP del tennis, è risultato positivo al Covid-19 dopo aver giocato un torneo da lui stesso organizzato a scopo benefico, con la presenza del pubblico sugli spalti, dove ci sono stati anche altri contagiati, sia tra i giocatori che tra gli spettatori (tra cui il cestista NBA, Nikola Jokic). Il team manager della Deceuninck – QuickStep, dunque, dal suo spazio solito sulle pagine dell’Het Nieuwsblad ha voluto lanciare un appello alle istituzioni, chiedendo che nessuna misura di prevenzione venga trascurata.

“Il mio incubo peggiore è che le gare di luglio, come accaduto nel tennis, portino a dei contagi – ha ammesso il belga – Voglio ancora credere che Novak Djokovic abbia organizzato il suo torneo con buone intenzioni, ma senza precauzioni finirà male. Che sia una lezione per tutte le gare che cominceranno a luglio […] Nel tennis, con gli sponsor più ricchi al mondo, si può arrivare presto a pensare di essere intoccabili”.

Un rischio quest’ultimo che, secondo Lefevere, non c’è all’interno dell’ambiente del ciclismo, come dimostrato dal comportamento del suo team nello stage di Kaster (la Deceuninck, a differenza di quanto fatto da altri team come Lotto Soudal e Bahrain-McLaren ha deciso di non dividere il gruppo e organizzare raduni collettivi): “Anche i nostri corridori sono giovani che non si vedevano da tanto tempo, ma dopo cena sono andati tutti immediatamente nelle proprie camere. L’ho già detto: in gara al’ttenzione all’igiene e a un rischio di contagio devono essere quasi una seconda natura”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio