Calendario: Brian Cookson propone Tour, Giro e Vuelta di due settimane

In tempi di grande incertezza, fioccano opinioni e ipotesi. Se da un lato c’è chi propone di unire i tre grandi giri in un unico GT che possa rappresentare la comunione di intenti e interessi a ripartire tutti assieme, dall’altro c’è chi pensa a soluzioni alternative per farli correre regolarmente tutti e tre. Per farlo, come già ipotizzato dal presidente David Lappartient nei giorni scorsi, si potrebbe pensare di accorciarne la durata. Una idea che suona quasi sacrilega, visto che le tre settimane sono proprio quello che li rende così speciali e ancora epici, ma per incastrarli in un calendario sempre più fitto (seppur probabilmente “liberato” dal rinvio dei Giochi di Tokyo 2020) che deve recuperare molte corse, pensare di farlo durare due settimane è una soluzione che corrisponde ad una logica strettamente matematica. A farsi portavoce di questa ipotesi è l’ex presidente UCI Brian Cookson, che ha proposto di far correre Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta a España, in quest’ordine, in due settimane.

“Se le cose dovessero migliorare significativamente penso che ci possa essere spazio per far correre un Tour accorciato, ad esempio a fine luglio o agosto – scrive sui social – Una corsa di due settimane lascerebbe così posto per il Giro rinviato, correndo in due settimane a settembre, per poi fare una Vuelta di due settimane a ottobre”.

Nel suo ipotetico calendario il dirigente britannico prova ad inserire anche le corse di un giorno. “Le classiche di primavera meno importanti potrebbero corrersi in settimana, magari anche durante i Grandi Giri, mentre le Monumento rinviate (ovvero Milano – Sanremo, Giro delle Fiandre, Parigi – Roubaix e Liegi – Bastogne – Liegi) andrebbero così a slittare nei fine settimane intermedi”, aggiunge precisando che questo potrà succedere “se ci sono miglioramenti significativi nelle condizioni sanitarie di Francia, Italia e Spagna”.

Altrimenti, “l’intera stagione potrebbe effettivamente andare perduta”. Una ipotesi che sono in molti a fare in questo momento, visto che “non ci sono segnali in tal senso ancora”, ma che comunque appare prematura attualmente. Per il momento, secondo le autorità ciclistiche, l’obiettivo è ancora riprendere entro giugno, uno degli scenari sui quali l’UCI sta lavorando pur non avendo ancora chiaramente la possibilità di concretizzarlo visto che la situazione dipende ovviamente da fattori esterni.

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