Vuelta a España 2022, Primoz Roglic: “Non c’è molto da dire, non avevo le gambe per vincere quindi ho lottato come potevo fino al traguardo”

Lo sloveno ha lamentato anche una certa mancanza di collaborazione da parte degli altri uomini di classifica: "Il peso dell'inseguimento della corsa era su di me nel finale"

Il primo arrivo in salita della Vuelta a España 2022 non ha sorriso a Primoz Roglic. L’ascesa finale del Pico Jano, dove si è conclusa la sesta tappa del GT iberico, ha infatti visto lo sloveno della Jumbo-Visma chiudere in quinta posizione con più di un minuto e mezzo di ritardo dal vincitore di giornata Jay Vine (Alpecin-Deceuninck) e a 1’21” da Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) ed Enric Mas (Movistar), i primi uomini di classifica ad essere giunti al traguardo. Il 32enne si trova quindi ora ad inseguire il giovane talento belga, nuova Maglia Rossa con 1’01” di vantaggio su colui che ha conquistato le ultime tre edizioni della corsa spagnola.

“Non c’è molto da dire. Non avevo le gambe per vincere, quindi ho lottato come potevo fino al traguardo“, ha ammesso Roglic dopo l’arrivo, lamentando comunque una certa mancanza di collaborazione da parte degli altri big nell’inseguimento a Evenepoel e Mas: “Il peso dell’inseguimento della corsa era su di me nel finale, d’altro canto tutti vogliono vincere o lottare per questo. Manca comunque ancora molto. Oggi abbiamo perso qualcosa, ma speriamo di poter recuperare in seguito“.

“Anche i rivali vanno forte, non che mi servisse una prova”, ha proseguito lo sloveno guardando agli altri big. Il 32enne, inoltre, non esclude che parte del tempo perso sia da imputare alle condizioni meteo, decisamente poco ‘da Vuelta’: “È stata comunque una giornata atipica con questo meteo per la Vuelta. Comunque, tutto bene, andiamo avanti pensando alle prossime tappe”.

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