Vuelta a España 2022, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Vuelta a España 2022.

TOP

Jay Vine (Alpecin-Deceuninck): Il primo successo tra i professionisti dell’ex iridato di ciclismo virtuale è una perla che ne conferma le grandissime qualità in salita. Dopo aver fallito la fuga di giornata, l’australiano decide di stringere i denti e giocarsi le sue carte diversamente, scegliendo perfettamente i tempi nella salita conclusiva. Una prova di grande intelligenza, ma per la quale servivano anche gambe straordinarie visto che al momento dell’inizio dello show di Remco Evenepoel il suo vantaggio era molto simile a quello con cui poi è arrivato al traguardo. In classifica è lontano e non potrà rientrare, ma in questa Vuelta può ancora raccogliere molto con questa gamba.

Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl): Prestazione maiuscola del giovane fenomeno belga, che manda fuori giri praticamente tutti i suoi avversari con un ritmo impressionante, seguito solamente dall’ottimo Enric Mas. Alla fine la tappa gli sfugge per pochi secondi, figli di una incertezza dovuta anche all’impossibilità della squadra di sostenerlo fino al momento della sua accelerazione, ma oggi fa capire chiaramente che le qualità in salita per potersi giocare il successo finale ci sono tutte. Se non mancano ovviamente le incognite, ha una gamba che fa paura…

Juan Ayuso (UAE Team Emirates): Si gestisce con la prudenza di un veterano, iniziando la salita senza forzare, finendo così per riuscire a rimontare e staccare corridori molto più quotati e titolati di lui. Si fa forse prendere troppo la mano nelle fasi centrali della salita, quando sembra persino in grado di rientrare sui due che lo precedono, pagando la sua inesperienza, ma è evidente che è già al livello dei migliori malgrado sia in questa Vuelta il più giovane in gruppo. La tenuta sulle tre settimane è una incognita, ma sicuramente bisognerà fare spesso i conti con lui già da ora.

FLOP

Richard Carapaz (Ineos Grenadiers): Il leader dello squadrone britannico perde i galloni al primo arrivo in salita. I suoi luogotenenti fanno infatti tutti meglio di lui, sin dalle prime rampe di una salita che sulla carta era adatta alle sue caratteristiche. Apparso rapidamente in difficoltà, impossibilitato anche a seguire il ritmo degli altri big, paga un ritardo pesante che difficilmente potrà ribaltare nelle prossime settimane, visto il grande numero di corridori che ora si trova davanti. Non tutto è ancora perduto, ma passi falsi non potrà più permettersene. E se la condizione è questa anche nei prossimi giorni appare destinato a soffrire.

Mikel Landa (Bahrain – Victorious): Le speranze di Mikel Landa durano poco. Arrivato all’ultimo GT stagionale consapevole di non potersela giocare con i migliori, il corridore basco si era probabilmente illuso nelle prime giornate, ma la prima vera salita lo ha inevitabilmente rimesso a quello che ora, in questa condizione fisica, è il suo posto. Ambire ai risultati che il suo talento gli permetterebbero appare ora impossibile; dovrà vedere se nelle prossime settimane avrà le gambe per poter provare a lasciare il segno in altro modo.

Primoz Roglic (Jumbo-Visma): Non è di certo il peggiore dei big, anzi è comunque lui a regolare gli inseguitori al traguardo malgrado lungo la salita sia spesso lui a fare il ritmo, ma è chiaro che la giornata odierna non è andata come avrebbe voluto, specialmente dopo la buona dimostrazione dell’altro giorno. Se è ancora tutto molto aperto e chiaramente ha ancora molto tempo per crescere, migliorare e fare la differenza in salita o a crono, mostrare il fianco non è mai qualcosa di piacevole.

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