Tour de France 2023, Wout Poels: “Una vittoria emozionante, fino all’ultimo chilometro non osavo crederci”

Una ricompensa per una carriera di alto livello oggi per Wout Poels al Tour de France 2023. Considerato una grande promessa in gioventù, vittima di un tremendo infortunio alla Grande Boucle nel 2012 che gli ha quasi fatto perdere un rene, l’attuale corridore della Bahrain – Victorious conquista a 35 anni la sua prima tappa in un grande giro, corse nelle quali è stato in passato grande protagonista al servizio dei suoi capitani. Arrivato alla Grande Boucle non in grandissima forma, il corridore neerlandese è emerso con il passare dei giorni, provando progressivamente a cogliere la sua occasione, entrando in fuga e finalmente cogliendo oggi uno splendido successo.

Bravo a cogliere l’attimo nel seguire Wout Van Aert nelle sue accelerazioni, prima in salita, poi in discesa, Poels ha così raggiunto un obiettivo di carriera: “Avevo sempre sognato di vincere una tappa al Tour e riuscirci adesso, con tutto quello che è successo in queste settimane in squadra, con la tragica scomparsa di Gino, è qualcosa di emozionante – commenta ai nostri microfoni – Essere finalmente riuscito a vincere qui è qualcosa di davvero speciale per me, dopo tanti anni in cui non sempre ho avuto la possibilità di correre per me, anche se sono stati anni stupendi”.

Per il classe 1987 si tratta di un risultato che in qualche modo vale una carriera: “Ho vinto una Monumento, ora una tappa al Tour, è incredibile. Quasi una chiusura del cerchio per me. Fino all’ultimo chilometro non volevo crederci, sapevo che dietro avevo Van Aert che è un osso duro a morire, quindi non volevo ancora crederci. Solo in quel momento ho capito che ce l’avevo fatta e che ormai non poteva più riprendermi”.

Arrivato in condizioni non perfette alla Grande Boucle in seguito ad “un avvicinamento non proprio ideale al questo Tour”, Poels spiega di “essere stato male in ritiro, dovendo così saltare il Giro del Delfinato per fare il Giro di Slovenia”. Una corsa nella quale “le cose sono andate abbastanza bene”, convincendo la dirigenza a dargli fiducia. “È stato Roman Kreuziger a dirmi che magari avrei sofferto all’inizio, ma che poi nelle ultime due settimane sarei stato in grado di fare qualcosa di buono”, spiega con il sorriso.

 

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