Tour de France 2023, le linee guida per i controlli contro doping farmacologico e tecnologico: indagini a tappeto e a campione mirato sulle biciclette

L’Unione Ciclistica Internazionale ha diramato le linee guide su cui poggeranno i controlli anti-doping al prossimo Tour de France 2023, sia sul fronte dei farmaci che per quanto riguarda la tecnologia. La gara di tre settimane, che inizia sabato 1 luglio, è la più importante nel calendario internazionale e l’UCI vuole consolidare una volta di più il suo impegno nella lotta alle frodi, soprattutto su una ribalta così luminosa. I controlli saranno affidati alla International Testing Agency, cui l’ente dirigente del ciclismo mondiale si è affidata a partire del 2021 e che si avvarrà, per stabilire la sua operatività, anche dai vari passaporti biologici e da quanto emergerà dalla struttura investigativa a essa interna.

Per quel che riguarda il doping farmacologico, i controlli saranno mirati ed eseguiti in qualsiasi momento durante le tre settimane di gara, non solo al traguardo. Ad ogni tappa verranno testati la maglia gialla e il vincitore di giornata. Inoltre, tutti gli atleti saranno già testati prima dell’inizio dell’evento come parte del loro monitoraggio medico. “Al termine del Tour – fa sapere l’UCI –  l’ITA effettuerà una selezione di campioni che verranno conservati per eventuali nuove analisi nei prossimi 10 anni”.

L’UCI sottolinea inoltre che “il 2023 ha visto un aumento significativo dei finanziamenti per il programma antidoping del ciclismo. Noi, le squadre WorldTour e Professional e le associazioni dei corridori hanno deciso di rafforzare ulteriormente la capacità dell’ITA di proteggere l’integrità dello sport grazie a un aumento progressivo del budget del 35 per cento fino alla fine del 2024. Questo finanziamento rafforza principalmente le aree di raccolta informazioni e indagini, test, analisi scientifica, analisi dei dati, archiviazione di campioni a lungo termine e rianalisi dei campioni”.

Per quanto riguarda la lotta alle frodi tecnologiche, i controlli per la presenza di eventuali sistemi di propulsione nascosti saranno effettuati prima di ciascuna delle 21 tappe, quando un commissario tecnico dell’UCI si recherà presso gli autobus della squadra per controllare tutte le biciclette utilizzate all’inizio della tappa di quel giorno. Questi controlli saranno effettuati utilizzando tavolette magnetiche. Dopo ogni tappa verranno inoltre effettuati controlli sui mezzi guidati dal vincitore di tappa, dai corridori che guidano le classifiche e da 3-4 corridori selezionati a caso, oltre che sulle bici di atleti che avranno dato adito a sospetti, ad esempio a seguito della scansione pre-tappa, di un numero anormalmente elevato di cambi di bici o altri avvenimenti rilevati dal Video Commissario UCI.

L’UCI fa sapere che “al Tour de France dello scorso anno sono stati effettuati in totale 934 controlli e non sono stati rilevati casi di frode tecnologica. Noi continuiamo a prendere molto sul serio la possibilità di frode tecnologica – le parole del direttore generale Amina Lanaya –  La nostra gamma di strumenti per combattere tutte le forme di imbroglio utilizzando un motore ci consente di effettuare controlli rapidi ed efficaci, essenziali per garantire l’equità delle competizioni e per proteggere l’integrità dello sport e dei suoi atleti”.

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