Tour de France 2019, Romain Bardet fiducioso: “In queste tre settimane sarà ripagato il lavoro di un’intera stagione”

Romain Bardet punta sul Tour de France 2019 per riscattare una stagione sinora piuttosto avara di soddisfazioni. Il portacolori della Ag2r La Mondiale appare fiducioso di poter giocare un ruolo di primo piano all’interno della manifestazione che prenderà il via domani dalla capitale belga. Tra i corridori più attesi in patria, già due volte sul podio finale di Parigi, il pupillo di Vincent Lavenu sa che dovrà affrontare un parterre di corridori che appare molto competitivo nonostante l’assenza di uomini di primo piano come Chris Froome (Team Ineos), caduto malamente durante il Giro del Delfinato, Tom Dumoulin (Team Sunweb), fermato dai problemi al ginocchio per la caduta che gli era già costata il Giro d’Italia, e Primoz Roglic (Jumbo-Visma).

“Ho l’abitudine di approcciarmi al Tour de France con molta umiltà e quest’anno non fa eccezione – commenta a CyclismActu il 28enne scalatore – Quest’inizio di stagione non ha esattamente soddisfatto le mie aspettative, ma si prospettano tre belle settimane. Il meglio deve ancora venire, ho lavorato tutto l’anno per questa corsa, questo è il momento in cui i miei sforzi devono essere ripagati. Sono convinto che tutto il lavoro che ho fatto, tutta questa perseveranza, tutto quello che abbiamo messo a punto come squadra, sarà ripagato nelle prossime tre settimane”.

Il vicecampione del mondo si è poi soffermato su quelli che saranno i suoi possibili rivali, individuandone una decina, pur ammettendo la supremazia come squadra dei pluricampioni in carica: “ Gli Ineos sono i favoriti, con Thomas e Bernal. Ho pochi dubbi sulla loro forza come collettivo. Saranno presenti quando conta. Anche il nostro amico Fuglsang ha una concreta possibilità di vincere quest’anno, forse dall’inizio dell’anno il più forte è lui. Ad ogni modo, quella che arriva con il Tour è praticamente una nuova stagione e saranno le prime salite a darci maggiori indicazioni. Per il momento metto tutti allo stesso livello: Landa, Yates, Quintana o Daniel Martin. Dimenticavo Kruijswijk. Una decina di corridori che renderanno appassionante la corsa, con un gran finale sulle Alpi nella terza settimana, senza dubbio la più dura che io abbia mai visto al Tour. Sono convinto che con tutta la fatica accumulata si creeranno dei grandi distacchi”.

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