Giro d’Italia 2025, Romain Bardet sulla caduta: “Il 90% delle volte c’è tensione in gruppo e questo crea molto nervosismo che inevitabilmente porta a degli errori”

Romain Bardet acciaccato al termine della settima frazione del Giro d’Italia 2025. Lo scalatore transalpino è finito a terra assieme anche a David Gaudu (Groupama-FDJ) a una quarantina di chilometri dalla conclusione, in un tratto di salita, riportando in particolare una ferita al ginocchio sinistro che ha condizionato pesantemente il suo finale di tappa. Rientrato in gruppo dopo un inseguimento di circa 15 chilometri grazie all’aiuto dei compagni di squadra del Team Picnic PostNL, il 34enne ha infatti poi perso contatto dagli altri big all’inizio del tratto più duro della salita conclusiva di Tagliacozzo, tagliando il traguardo con una smorfia di dolore e con più di cinque minuti di ritardo dal vincitore Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG).

“Credo che sia stato David a cadere davanti a me – ha dichiarato Bardet ai nostri microfoni dopo l’arrivo – Non ho capito bene per cosa si stesse scusando, ma in ogni caso, come il 90% delle volte, c’è tensione in gruppo e questo crea dei distacchi ed è stupido cadere in questo modo. Quindi non vedo l’ora di mettere un po’ di ghiaccio e spero che non sia nulla di troppo grave”.

“Spero che sia solo una botta – ha proseguito il classe 1990, al suo ultimo GT della carriera – Dopo di che, non lo so. Sento che c’è qualcosa che mi dà fastidio alla rotula. Spero che sia solo una cosa temporanea e che dopo ci accorgeremo che è solo questione di qualche giorno prima che vada meglio”.

Unica nota positiva della giornata è stata la bella prestazione del compagno di squadra Max Poole, che ha concluso appena alle spalle dei migliori: “Max ha fatto una grande tappa. Tutto deve essere perfetto in un Grande Giro perché vada bene. Oggi (ieri, ndr) non è stato così. Ieri (giovedì, ndr) abbiamo evitato le cadute, oggi no, quindi è così. Non bisogna essere fatalisti, ma bisogna accettarlo, e il Giro è appena iniziato“.

È vero che spesso sono pochi i momenti in cui ci si può davvero rilassare – ha aggiunto il transalpino tornando a parlare della caduta – Tutti vogliono essere il più avanti possibile. Per questo siamo sempre concentrati sulla difesa e mai sull’attacco, e questo crea molto nervosismo, che inevitabilmente porta a degli errori“.

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