Vuelta a España 2022, Jay Vine fa bis! Remco Evenepoel sempre in rosso, crollo Richard Carapaz

Jay Vine ancora vincente alla Vuelta a España 2022. Il corridore della Alpecin – Deceuninck bissa il successo ottenuto giovedì e arriva in solitaria anche sul traguardo in cima all’inedito Colláu Fancuaya, al termine di una splendida azione sulla salita finale. Secondo posto per Marc Soler (UAE Team Emirates) a 43″ che precede Rein Taaramäe (Intermarché-Wanty-Gobert) che ha superato Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), tutti corridori che facevano parte della fuga di giornata. Alle loro spalle Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl), salito col suo ritmo impressionante, arriva insieme a Enric Mas (Movistar) e Primoz Roglic (Jumbo-Visma), mentre tutti gli altri big perdono terreno. I tre occupano anche le prime tre posizioni della classifica generale col belga che ha 28″ sullo spagnolo e 1’10” sullo sloveno.

Con la partenza in salita, sono in tanti a provare ad attaccare sin da subito. Da un gruppo di circa venti corridori, di cui fanno parte anche Alejandro Valverde (Movistar) e Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), riescono ad andare via Jay Vine (Alpecin-Deceuninck), che passa per primo al GPM portandosi virtualmente in testa alla classifica degli scalatori, e Marc Soler (UAE Team Emirates), mentre il gruppo va a riprendere tutti gli altri tra la fine della salita e la discesa successiva.

A ricompattamento avvenuto, fuoriescono dal gruppo anche Mikel Landa (TBV), Rein Taaramäe (IWG), Lucas Hamilton (BEX), Bruno Armirail (GFC), Mads Pedersen (TFS) e Alexey Lutsenko (AST), che ricevono stavolta il benestare del plotone e si riportano rapidamente sui due battistrada. A quel punto provano ad attaccare anche Thibaut Pinot e Sebastien Reichenbach (Groupama-FDJ), che erano già andati all’attacco in precedenza, e Armirail si stacca dal gruppo di testa per aiutarli nell’inseguimento, che si completa con il ricongiungimento al gruppo di testa dopo una decina di chilometri. I dieci battistrada arrivano così al secondo GPM di giornata, conquistato ancora una volta da Jay Vine, sempre più in testa alla classifica scalatori, anche a causa della notizia del ritiro di Victor Langellotti (Burgos BH), purtroppo caduto in discesa.

Il gruppo, tirato sempre dalla QuickStep-AlphaVinyl, giunge al GPM con un ritardo di 3’40”, che sale sopra i 4 minuti ai piedi della salita successiva. Da quel momento la corsa si stabilizza con i fuggitivi che mantengono un margine costante sul gruppo, sempre e solo condotto dalla squadra della Maglia Rossa, prima con Remi Cavagna, poi con Pieter Serry. Si prosegue così a lungo senza scossoni e davanti Jay Vine passa regolarmente primo ai GPM davanti a Thibaut Pinot, andandosi ad assicurare innanzitutto di indossare la maglia a pois. La situazione inizia a cambiare solamente dopo il traguardo volante, ovviamente conquistato da Pedersen, che dopo aver stretto a lungo i denti in salita si vede ricompensato dalla maglia verde grazie ai 20 punti conquistati.

A 20 chilometri dal traguardo il distacco scende così a 3’20”, con la Quick-Step Alpha Vinyl che alza il ritmo approcciando la lunga salita finale, affiancata finalmente anche dalla Movistar. Il gruppo arriva così ai piedi della salita vera e propria con un ritardo di 3’15” sui battistrada, dove Armirail è stato rimpiazzato da Reichenbach come motore principale. Alle loro spalle è Julian Alaphilippe ad alzare invece l’andatura, facendo crollare il ritardo a 2’35” prima di spostarsi ed essere sostituito da Louis Vervaeke. Con l’arrivo delle pendenze più dure, in testa è Lutsenko ad allungare, seguito Pinot e Vine, raggiunti anche da Taaramae. Questi tre lo staccano facilmente, ma con altrettanta semplicità Vine si toglie dalle ruote prima l’estone e poi il francese, che alle sue spalle provano ad organizzare un inseguimento che si rivelerà presto impossibile, malgrado arrivi poi anche il contributo di Soler, poi capace di rilanciare, ma senza spaventare Vine che coglie un altro splendido successo, privando del bis lo spagnolo.

Alle loro spalle il gruppo a sua volta esplode nel tratto duro, con uno scatto di Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) ad aprire le danze prima che sia nuovamente Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl) a mettere tutti in fila. A seguire la Maglia Rossa stavolta sono, oltre ad Enric Mas (Movistar), anche Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), mentre Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) si gestisce fa l’elastico dietro di loro per tutta la salita, concludendo poi con un distacco molto contenuto, assieme a Rodriguez, costretto a cedere il passo nei chilometri finali.

Buona anche la difesa di Tao Geoghegan Hart, che limita i danni salendo nel mezzo, mentre cominciano a farsi più pesanti, 50″, i distacchi di Joao Almeida e Juan Ayuso (UAE Team Emirates), che salendo del loro passo riescono poi a riprendere Ben O’Connor (Ag2r Citroën), Hugh Carthy (EF Education – EasyPost) e Jai Hindley (Bora-hansgrohe), mandati fuori giri dal tentativo di seguire Evenepoel. Pagano ulteriori 30 secondi Sergio Higuita (Bora-hansgrohe) e Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan), ma ben più gravi sono i distacchi di Gino Mader (Bahrain-Victorious), a 1’40” dalla Maglia Rossa, Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), a 2’04”, e, soprattutto, Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), che taglia il traguardo a 3’50” dai migliori uomini di classifica.

Risultato Tappa 8 Vuelta a España 2022

Classifica Generale Vuelta a España 2022

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