Analisi Percorso Giro del Delfinato 2025: due arrivi in salita e il Moncenisio come giudice finale per 8 tappe con pochissimi momenti di respiro

Finito da pochi giorni il Giro d’Italia 2025, il calendario di corse della massima categoria offre subito il Giro del Delfinato 2025. L’appuntamento WorldTour, in programma fra domenica 8 e domenica 15 giugno, è diventato negli anni ben di più di un semplice antipasto del Tour de France, raccogliendo al via corridori di livello mondiale e disegnando per loro un percorso sicuramente stuzzicante e impegnativo. In totale, le tappe sono 8, con due arrivi “propri” in salita, una (quella conclusiva) di alta montagna, una cronometro individuale, due per velocisti puri e due che potranno andar bene sia a questi ultimi che a corridori aggressivi ed esplosivi.
Percorso Giro del Delfinato 2025
La corsa prenderà il via con una tappa di 195,8 chilometri abbastanza movimentata e dal finale aperto a più soluzioni, da una volata ristretta al colpo di un qualche finisseur. La partenza avverrà da Domérat e per i primi 100 chilometri circa il gruppo pedalerà su strada per lo più pianeggiante e occasionalmente leggermente ondulata, ma concluso questo tratto si affronteranno in rapida successione le prime due asperità ufficiali di giornata, la Côte de Sainte-Thérence (2,6 km al 4,6%) e la Côte d’Argenty (2,1 km al 5,4%). A quel punto si entrerà nel circuito finale e si scalerà per la prima volta la Côte de Buffon (600 m all’8,6%), che anticiperà il primo passaggio sulla linea d’arrivo di Montluçon, transito valido come sprint intermedio. Saranno due i giri da percorrere di questo anello di 31,8 chilometri, che comprenderà la Côte de Domérat (ufficialmente 1,9 km al 4%, ma la strada continua a salire per un paio di chilometri dopo il GPM), un breve strappo non categorizzato e nuovamente la Côte de Buffon, scollinata per l’ultima volta a 6700 metri dal traguardo.
Sempre piuttosto movimentata, ma con un finale un po’ più semplice, sarà la seconda frazione, che porterà il gruppo da Prémilhat a Issoire in 204,6 chilometri. I saliscendi inizieranno sin da subito, anche se la prima vera difficoltà, la Côte de la Font Nanaud (3,5 km al 4,6%), arriverà dopo una trentina di chilometri, seguita nei successivi 40 dalla Côte de Saint-Priest-des-Champs (1,3 km al 5%), dalla Côte des Rivauds (3,5 km al 4,8%) e dalla Côte de Saint Jacques d’Ambur (3 km al 5,1%). Seguirà un tratto meno ondulato (ma comprendente comunque un paio di strappi) che porterà i corridori a transitare dallo sprint intermedio di Olby e poi ai piedi della Côte du Château de Buron (3,3 km al 6,9%, ma dopo il GPM si continua a salire per un po’), dopo la quale si entrerà nel circuito conclusivo e si passerà sulla linea d’arrivo per affrontare l’unico giro in programma. Nei 42,9 chilometri finali l’unica asperità ufficiale sarà la Côte de Nonette (1,8 km al 5,7%), inserita però tra altri due brevi strappi, il secondo dei quali si concluderà a soli 4500 metri dal traguardo e potrà rappresentare un buon trampolino di lancio per tentare di anticipare la possibile volata.
Anche nella terza giornata di gara le difficoltà saranno concentrate soprattutto nella prima parte, ma le salite affrontate saranno generalmente più lunghe. Si partirà da Brioude (città natale di Romain Bardet) e la strada punterà all’insù sin da subito con la Côte de Cornille (4,1 km al 4,8%), seguita, dopo una brevissima discesa, dalla Côte de la Barbate (5,8 km al 6,9%), per un avvio piuttosto impegnativo che potrebbe dare il là a una forte fuga. Dopo lo sprint intermedio di La Chaise-Dieu, il percorso si manterrà leggermente ondulato, seppur per lo più discendente, per una quarantina di chilometri, esauriti i quali si tornerà a salire con la Côte de Malataverne (5,4 km al 3,9%), cui seguiranno altri 60 chilometri circa di saliscendi comprendenti anche il Col du Tracol (2,9 km al 4,2%). Una lunga discesa porterà quindi i corridori agli ultimi 40 chilometri, quasi tutti di fondovalle in leggera salita a eccezione della Côte du Château Jaune (1,2 km al 9,2%), scollinata ai -19 dal traguardo di Charantonnay, e di un breve e impegnativo strappo posto a circa 9000 metri dalla conclusione, asperità che renderanno nuovamente incerto il finale.
Il primo vero scossone alla classifica generale dovrebbe comunque darlo la cronometro in programma il quarto giorno, che unirà Charmes-sur-Rhône a Saint-Péray attraverso 17,4 chilometri. Di questi, i primi sei saranno totalmente pianeggianti e anche piuttosto veloci per la presenza di strada quasi tutta rettilinea, favorevole dunque agli specialisti delle lancette. Seguirà uno strappo di circa 2000 metri che potrebbe risultare decisivo per il successo di giornata, dopo il quale ci sarà un altro breve tratto in leggerissima salita che porterà al rilevamento cronometrico intermedio di Toulad. Da qui all’arrivo mancheranno 6,9 chilometri, tutti in lievissima discesa e privi anche di particolari difficoltà planimetriche a eccezione di un paio di curve all’interno dell’ultimo chilometro.
La quinta frazione prenderà il via da Saint-Priest e proporrà un percorso di 183 chilometri, scandito, nella seconda metà, da quattro Gran premi della Montagna (fra Terza e Quarta categoria) e, complessivamente, da un tracciato molto altalenante. I corridori affronteranno in successione la Côte de Saint-Amour (1,2 km al 5,6%), il Col de Fontmartin (6,7 km al 4,4%) e il Col de Boubon (4,7 km al 5,2%), la cui sequenza potrebbe appesantire le gambe dei corridori veloci. Un breve tratto di respiro porterà poi a un nuovo “uno-due”, composto dal Col du Bois Clair (traguardo volante con abbuoni) e dalla Côte des Quatres Vents (5,3 km al 4,6%), la cui cima è posta a 28 chilometri dal traguardo. Il finale tenderà comunque a scendere e non proporrà altre difficoltà altimetriche, dando quindi la possibilità ai velocisti più pimpanti di rifarsi sotto e di giocarsi l’eventuale successo di giornata.
Da venerdì 13 in poi sarà terreno per gli scalatori, a cominciare dalla Valserhône-Combloux, frazione abbastanza breve (126,7 chilometri), ma sicuramente intensa. Di pianura ce ne sarà pochissima, a fronte di quattro Gpm e di un arrivo in salita, seppure non a quote altissime. Nel menù di giornata ci sono la Côte de de Villy-le-Pelloux (0,8 km all’8,1%), seguita da un ulteriore strappo non classificato, il Col des Fleuries (5,1 km al 4,4%) e, a poco più di 50 km dall’arrivo, l’impegnativa Côte du Mont-Saxonnex (5,4 km all’8,7%). Superate questa difficoltà e la conseguente discesa, si percorrerà un tratto di circa 25 km pianeggianti. Il finale sarà però tutto in salita, con un’ascesa conclusiva lunga poco più di 8 chilometri e scomposta in due parti: prima si affronterà la Côte de Domancy (2,4 km all’8,6%) e poi, senza che in pratica la strada smetta di salire, toccherà alla Côte de la Cry (2,7 km all’8,2%), che si concluderà proprio in corrispondenza dell’arrivo di Combloux, a 1190 metri di altitudine. Questo ultimo strappo sarà caratterizzato da 2 chilometri vicini al 10 per cento di pendenza media e dagli ultimi 700 metri che tenderanno invce a spianare.
La settima sarà una vera e propria tappa alpina, con un chilometraggio relativamente breve (131,6 chilometri). Si parte da Grand-Aigueblanche subito in salita e si va a scalare il Col de la Madeleine (24,6 km al 6,2%); lunga discesa e si risale verso subito, verso un’altra cima mitica di queste zone, il Col de la Croix de Fer, che sarà raggiunta dopo una salita di 22,4 chilometri, al 6,9 per cento di pendenza media. Altra lunghissima discesa, fino al paese di Saint-Jean-de-Maurienne, dove inizierà un breve tratto di falsopiano positivo. Si arriverà così all’ultima salita, che porterà alla località turistica di Valmeinier 1800: sono 16,5 km al 6,7 per cento di pendenza media, con un gradiente costante per quasi tutta l’ascesa, fatta eccezione per un paio di chilometri più “leggeri” intorno alla metà e per gli ultimi 500 metri, più morbidi, ma pur sempre in salita.
Se i discorsi per la classifica finale saranno ancora aperti, la tappa numero 8 si annuncia scoppiettante. Lungo i 133,3 chilometri disegnati dagli organizzatori, con partenza a Val d’Arc, ci saranno infatti sei Gran premi della Montagna, compreso l’ultimo, che porterà i corridori di nuovo sopra i 2000 metri di altitudine. Subito uno strappo, quello della Côte d’Aiton (1,2 km all’8,8%), seguito a breve distanza dalla Côte de Saint-Georges-d’Hurtières (4,7 km al 7,1%), sequenza che potrebbe favorire la formazione della fuga di giornata. Sotto le ruote dei corridori ci saranno poi una quarantina di chilometri di strada che tenderà, leggermente ma costantemente, a salire, fino ai piedi del terzo Gpm di giornata, il Col de Beaune (6,6 km al 6,8%), la cui vetta segnerà la boa di metà gara. Breve discesa e nuova risalita, con la Côte de Saint-André (2,5 km al 7,6%) a fare da culmine a un nuovo tratto di falsopiano positivo. La strada riprenderà poco dopo a salire, verso la Côte d’Aussois (6,3 km al 6,2%) e lo stesso avverrà anche dopo questo Gpm, fino ad arrivare all’abitato di Lanslebourg. Qui inizierà il passo alpino del Col du Mont-Cenis, salita lunga 9,6 km al 6,9 per cento di pendenza media, con punte mai sopra il 10%. La fatica non sarà finita al termine della salita, dato che l’arrivo è posto cinque chilometri più in là, sul Plateau du Mont-Cenis, prima che la strada inizi a scendere e passi il confine con l’Italia.
Tappe Giro del Delfinato 2025
Tappa 1 (08/06): Domérat – Montluçon (195,8 km)
Tappa 2 (09/06): Prémilhat – Issoire (204,6 km)
Tappa 3 (10/06): Brioude – Charantonnay (207,2 km)
Tappa 4 (11/06): Charmes-sur-Rhône – Saint-Péray (17,4 km, crono)
Tappa 5 (12/06): Saint-Priest – Mâcon (183 km)
Tappa 6 (13/06): Valserhône – Combloux (126,7 km)
Tappa 7 (14/06): Grand-Aigueblanche – Valmeinier 1800 (131,6 km)
Tappa 8 (15/06): Val d’Arc – Plateau du Mont-Cenis (133,3 km)
Altimetrie e Planimetrie Giro del Delfinato 2025
Tappa 1 (08/06): Domérat – Montluçon (195,8 km)
Tappa 2 (09/06): Prémilhat – Issoire (204,6 km)
Tappa 3 (10/06): Brioude – Charantonnay (207,2 km)
Tappa 4 (11/06): Charmes-sur-Rhône – Saint-Péray (17,4 km, crono)
Tappa 5 (12/06): Saint-Priest – Mâcon (183 km)
Tappa 6 (13/06): Valserhône – Combloux (126,7 km)
Tappa 7 (14/06): Grand-Aigueblanche – Valmeinier 1800 (131,6 km)
Tappa 8 (15/06): Val d’Arc – Plateau du Mont-Cenis (133,3 km)
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