Analisi Percorso Giro dei Paesi Baschi 2022

Non si discosta dalla tradizione il percorso del Giro dei Paesi Baschi 2022. In programma dal 4 al 9 aprile, la corsa spagnola proporrà il consueto mix di tappe movimentate che, da anni, è garanzia di grande spettacolo, con cinque frazioni in linea molto nervose e una breve cronometro iniziale a offrire ogni giorno degli spunti interessanti. In un tracciato caratterizzato ancora una volta dalle brevi e impegnative salite tipiche di queste zone, a sfidarsi saranno come sempre molti dei migliori uomini da gare a tappe e diversi corridori da classiche, che potranno mettersi alla prova e continuare la preparazione in vista dei prossimi cruciali appuntamenti della stagione, a partire dalle classiche delle Ardenne.

Percorso Giro dei Paesi Baschi 2022

Per la terza edizione di fila, la corsa si aprirà con una prova contro il tempo, un prologo di 7510 metri sulle strade di Hondarribia, cittadina al confine con la Francia. Una cronometro breve, ma dove potremo già vedere alcune differenze tra gli uomini di classifica, anche perché, meno di due chilometri dopo il via, i corridori incontreranno il breve strappo di San Telmo, valido come GPM, che avrà una pendenza media del 3,9% nei suoi 1500 metri ma che nei primi 500 metri, i più duri, arriverà a toccare anche il 12%. Superata questa asperità, comunque, solo apparentemente la strada sarà pianeggiante fino al traguardo: prima dell’arrivo si affronteranno infatti altre due salitelle, una di 400 metri al 5,2% a poco più di due chilometri dalla conclusione, l’altra di soli 200 metri, ma al 9%, già all’interno dell’ultimo chilometro.

La prima frazione in linea, la più lunga in programma con i suoi 207,9 chilometri, prenderà invece il via da Leitza, con la tappa che inizierà subito in salita con il GPM di Uitzi (3,7 km al 6,9%, max. 10%), cui seguirà un’altra ascesa verso Madotz. Dopo un tratto più tranquillo, la strada tornerà a salire al chilometro 50 verso il GPM di Lizarraga (9,5 km al 5,2%, max. 7%), scollinato il quale i corridori affronteranno una discesa piuttosto irregolare di 25 chilometri fino a Estella Lizarra. A quel punto, ci saranno un’ottantina di chilometri sostanzialmente pianeggianti (con qualche breve strappo nella parte iniziale) lungo i quali il plotone potrà tenere sotto controllo gli eventuali fuggitivi e durante i quali si transiterà dagli sprint intermedi di Lodosa e di Viana, la località dove sarà situato l’arrivo, lontano però ancora 43 chilometri. Subito dopo il traguardo volante, infatti, ci sarà da scalare l’ultimo GPM di giornata, quello di Aguilar Gaina, una salita piuttosto lunga (12,6 km), ma molto pedalabile (3,1% pendenza media, max. 7%), che dunque difficilmente potrà fare grande selezione (al pari della successiva discesa). Attenzione, invece, agli ultimi dieci chilometri, che saranno piuttosto frastagliati e che potrebbero essere sfruttati da qualche finisseur per provare a sorprendere il gruppo.

Decisamente più impegnativa sarà la terza tappa, da Laudio ad Amurrio, che non presenterà neanche un metro di pianura nei suoi 181,7 chilometri. Sin dalla partenza, infatti, la strada salirà per una ventina di chilometri (prima leggermente, poi in maniera più decisa) fino al Altube, con il GPM che ufficialmente misurerà però 4500 metri, al 5,7%. Seguiranno circa 30 chilometri abbastanza frastagliati e una picchiata verso Laudio, dove sarà situato il primo traguardo volante e dove, in sostanza, inizierà la seconda parte di gara. Poco dopo, infatti, il gruppo entrerà in un circuito di 36 chilometri, da ripetere per due volte, caratterizzato da diverse salitelle e dagli impegnativi strappi di Opellora (1,1 km al 13%, max. 18%) e Ozeka (3,6 km al 7,4%, max. 17%), che, uno consecutivo all’altro, non daranno un attimo di respiro ai corridori. Lungo il primo giro si transiterà anche dallo sprint intermedio di Arrespalditza e dalla sede d’arrivo, tuttavia non si passerà sul traguardo, cui si giungerà dopo essere usciti dal circuito al termine della seconda tornata e dopo aver percorso un’altra decina di chilometri e una breve ascesa in località Lezama, a 5000 metri dalla conclusione, possibile trampolino di lancio per un attacco che, a quel punto, potrebbe risultare decisivo.

La quarta giornata di gara prenderà il via dal capoluogo dei Paesi Baschi, Vitoria-Gasteiz, con il plotone che inizialmente dovrà percorrere una sessantina di chilometri semplici, suddivisi tra pianura e discesa, dove probabilmente ci sarà battaglia per riuscire ad andare in fuga. La prima difficoltà sarà quindi rappresentata dalla salita di Vivero (4,4 km al 7,2%, max. 14%), cui seguirà una breve ascesa verso Unbe e una serie di strappetti lungo la costa del Mar Cantabrico posti tra lo sprint intermedio di Sopela e l’irregolare salita di Jata (9,1 km al 3%, max. 11%). Tornando verso l’interno, i corridori troveranno sempre strada abbastanza ondulata e il terzo GPM, Urruztimendi (1,9 km all’11%, max. 18%), che anticiperà di qualche chilometro un primo passaggio sulla linea d’arrivo di Zamudio, valido come secondo traguardo volante. A questo punto mancheranno trenta chilometri alla conclusione e, dopo averne percorsi solo cinque, inizierà l’ultima asperità di giornata, l’ascesa di Vivero, questa volta affrontata dal versante opposto rispetto a quello scalato a inizio a inizio tappa. La pendenza media di questa salita, lunga 6000 metri, sarà del 6,3%, ma saranno i primi due chilometri quelli dove sarà possibile fare la differenza, dato che qui le pendenze arriveranno a toccare il 19%, con un tratto di 700 metri al 17,3%. Arrivati in cima, comunque, ci saranno ancora poco meno di venti chilometri per arrivare al traguardo, suddivisi tra una discesa abbastanza tortuosa e un tratto finale di pianura con lunghi rettilinei dove chi sarà all’attacco non potrà permettersi di rifiatare.

Il giorno seguente si ripartirà da Zamudio per un’altra frazione decisamente movimentata, soprattutto nella seconda metà. Se subito dopo il via bisognerà affrontare una prima salita, seguita dal GPM di Paresi (9 km al 3,4%, max. 12%), nei successivi 60 chilometri, sempre comunque leggermente ondulati, non saranno tuttavia presenti grandi difficoltà se non lo strappo di Bedarona (2,1 km al 7,1%, max. 9%). Superata la metà tappa, però, la situazione cambierà nettamente, a cominciare dall’ascesa di Gantzegaraigana (2,6 km al 6,5%, max. 10%), cui farà seguito quella di Trabauka (3,3 km al 7,1%, max. 10%), asperità che inizieranno a mettere fatica nelle gambe dei corridori. Entrati nel circuito finale, le montagne russe proseguiranno con altre due salite non valide come GPM, la prima verso la sede d’arrivo di Mallabia, dove tuttavia non si transiterà sul traguardo ma ad un primo sprint intermedio, la seconda qualche chilometro più tardi, prima del passaggio da Durango e dal traguardo volante di Abadiño. A venti chilometri dalla conclusione si riprenderà quindi a salire con il quinto e ultimo GPM di giornata, Karabieta, una salita di 6,7 chilometri (al 5,6%, max. 15%) che presenterà le pendenze maggiori nei primi 3000 metri, prima di spianare per due chilometri e impennarsi nuovamente negli ultimi 1500 metri. Una rapida discesa si concluderà a sei chilometri dall’arrivo di Mallabia, tutti in leggera salita tranne gli ultimi 600 metri, dove ci sarà una rampa finale che raggiungerà il 16%.

Infine, come spesso accaduto nel recente passato, la corsa si concluderà con un tappa breve ed esplosiva sulle strade attorno a Eibar, con il classico traguardo di Arrate a chiudere una giornata che conterà ben sette GPM in soli 135,7 chilometri. Il primo, quello di Elkorrieta (2,6 km al 6,7%, max. 13%), lo si incontrerà dopo solo una decina di chilometri di gara e sarà il più breve dei sette; poi, dopo un altro tratto di salita, ecco i GPM di Endoia (5,3 km al 6,8%, max. 16%) e di Azurki (5,1 km al 7,4%, max. 16%), seguiti dalla più lunga ascesa di Gorla (9,6 km al 5,7 %, max. 11%), che permetterà di entrare nella seconda metà della tappa. A questo punto, la stanchezza inizierà già a farsi sentire sui corridori, che potranno tirare un attimo il fiato grazie a un tratto pianeggiante di una dozzina di chilometri che, passato il traguardo volante di Soraluze, porterà ai piedi della salita di Krabelin (4,1 km al 10,5%, max. 17%), che altro non è che un diverso versante dell’ascesa finale, tanto che si transiterà anche sul traguardo, ma in senso opposto. Terminata la successiva discesa, subito si riprenderà a salire verso il GPM di Urkaregi (5 km al 4,8%, max. 8%), tornando in seguito verso Eibar (dove ci sarà uno sprint intermedio) e verso la dura salita conclusiva di Usartza, (4,5 km all’8,8%, max. 13%), che sarà scollinata a soli 2400 metri dal traguardo in discesa di Arrate e sulla quale si potrebbe decidere il vincitore di questa edizione del Giro dei Paesi Baschi.

Tappe Giro dei Paesi Baschi 2022

Tappa 1 (04/4): Hondarribia – Hondarribia (7,51 km, crono)
Tappa 2 (05/4): Leitza – Viana (207,9 km)
Tappa 3 (06/4): Laudio – Amurrio (181,7 km)
Tappa 4 (07/4): Vitoria-Gasteiz – Ingeteam Parke (Zamudio) (185,6 km)
Tappa 5 (08/4): Ingeteam Parke (Zamudio) – Mallabia (163,8 km)
Tappa 6 (09/4): Eibar – Arrate (135,7 km)

Altimetrie e Planimetrie Giro dei Paesi Baschi 2022

Tappa 1 (04/4): Hondarribia – Hondarribia (7,51 km, crono)

Tappa 2 (05/4): Leitza – Viana (207,9 km)

Tappa 3 (06/4): Laudio – Amurrio (181,7 km)

Tappa 4 (07/4): Vitoria-Gasteiz – Ingeteam Parke (Zamudio) (185,6 km)

Tappa 5 (08/4): Ingeteam Parke (Zamudio) – Mallabia (163,8 km)

Tappa 6 (09/4): Eibar – Arrate (135,7 km)

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