Giro d’Italia 2022, possibili cambiamenti per l’apertura dello spumante dopo quanto successo a Girmay: “Può essere pericoloso”

Le bottiglie di spumante al centro dell’attenzione al Giro d’Italia 2022. L’incidente occorso a Biniam Girmay sul podio della decima frazione della Corsa Rosa, quando il corridore della Intermarché-Wanty-Gobert è stato colpito in un occhio dal tappo della bottiglia di spumante che stava stappando dopo la vittoria di tappa, con l’eritreo che è poi stato costretto ad abbandonare il Giro per l’infortunio riportato, starebbe portando l’organizzazione ad alcuni ripensamenti riguardo alla cerimonia di premiazione, come riportato da Cyclingnews. Quello occorso all’22enne non è stato infatti l’unico incidente di questo genere durante questa edizione: anche Mathieu Van Der Poel, Koen Bouwman e Juan Pedro Lopez hanno rischiato negli scorsi giorni di ricevere un tappo in un occhio mentre si trovavano sul podio.

Mi è accaduto lo stesso il primo giorno, ma fortunatamente [il tappo] non mi è finito in un occhio – ha dichiarato Van Der Poel – Penso che gli organizzatori dovrebbero già togliere un po’ il tappo, o qualcosa del genere, perché viene fuori molto facilmente. In realtà è un po’ pericoloso. Non è questo il modo in cui uno vuole lasciare il Giro”.

“Non prendo in mano bottiglie di champagne molto spesso e certamente non molte di queste bottiglie sono da tre litri, ma sono più pesanti di quanto si pensi – ha invece aggiunto James Knox a Velonews – Non è una normale bottiglia di vino. Pesa circa otto chili. Quindi le persone si chinano per stapparle ed è così frizzante che spara fuori [il tappo]”.

“È il terzo o quarto corridore a cui è capitato – ha invece affermato Aimé De Gendt, compagno di squadra di Girmay – Succede a causa del calore della bottiglia di champagne e la pressione è troppo alta. Quando sei sul podio non pensi di ricevere un tappo negli occhi. È un peccato.”

Per questo motivo, l’organizzazione potrebbe decidere di cambiare le cose: “Stiamo valutando cosa possiamo fare per evitare qualcosa di simile – ha dichiarato a Cyclingnews il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni – Un infortunio del genere non succedeva da anni. Vedremo come possiamo migliorare le cose e renderle più sicure, senza intaccare il momento di festa del corridore sul podio, gli sponsor e lo sport”.

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