Giro d’Italia 2021, Dan Martin: “Ragiono più in termini di prestazioni che di risultato”

Dan Martin vuole correre senza troppe pressioni al Giro d’Italia 2021. Capitano di una Israel Start-Up Nation che ha presentato oggi una maglia speciale per il #Giro104, il corridore irlandese sa di essere un possibile uomo di classifica, ma non si pone obiettivi specifici. Se la Corsa Rosa è il suo primo grande obiettivo stagionale, al quale si è presentato con una preparazione specifica, il nipote d’arte affronta queste tre settimane con un mix tra spirito di riscatto dopo le delusioni precedenti vissute nel primo GT stagionale, con la speranza di poter confermare i buoni risultati ottenuti nelle sue ultime uscite, come alla scorsa Vuelta a España, conclusa ai piedi del podio.

“Non ho molti ricordi del 2014, fu una corsa molto corta per me visto che dovetti ritirarmi alla prima tappa – ammette – Ho più ricordi del 2010, quando fu il mio secondo GT, ma ora sono un corridore diverso, decisamente con altre ambizioni. Dopo aver avuto buoni risultati a Tour e vuelta sono voluto venire al Giro per fare un bel risultato. In Italia ho già ottenuto buoni risultati e guardando il percorso abbiamo visto che è una corsa in cui posso fare bene. Inoltre, volevo anche un cambiamento dopo ormai sei anni che faccio sostanzialmente lo stesso programma”

Per quanto riguarda gli obiettivi, spiega di non essersene prefissato alcuno specifico: “Personalmente ragiono più in base alla mia performance che ai risultati, perché io posso essere responsabile per la mia prestazione, ma non dei risultati che ottengo, in quanto non posso sapere come andranno gli altri. Quindi, una volta che io faccio del mio meglio, il risultato è irrilevante e vedremo cosa arriva. Voglio essere soddisfatto di quello che faccio, magari cercando di vincere una tappa, poi vedremo che risultati riesco ad ottenere. So di poter essere un pretendente alla classifica, ma non mi sono dato un obiettivo preciso“.

Un commento anche sui possibili sfidanti: “Sarà una corsa molto aperta e difficile. Yates è andato molto forte al Tour of the Alps, poi ovviamente ci sono Bernal, Evenepoel e Landa, ma che non hanno corso recentemente quindi non sappiamo esattamente come stano. Ci sono comunque molti pretendenti e mi aspetto una corsa molto aperta e offensiva. Personalmente mi sento bene, ma so che avere le sensazioni giuste in allenamento non significa necessariamente che poi andrai forte anche in corsa. Sicuramente il prologo sarà un primo banco di prova, ma sarà nella quarta tappa che avremo un primo test valido per comprendere lo stato di forma del gruppo”.

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