Giro d’Italia 2019, Puccio si difende: “Una distrazione, non l’ho certo fatto apposta. Spero non accada più”

Salvatore Puccio nell’occhio del ciclone dopo la quarta tappa del Giro d’Italia 2019. Il corridore del Team Ineos è infatti l’uomo che ha iniziato la maxi-caduta che ha caratterizzato il finale verso Frascati, con conseguenze importanti anche in ottica classifica generale, con Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che ha nuovamente guadagnato sugli altri grandi favoriti, ad eccezione del vincitore di tappa Richard Carapaz (Movistar), mentre Tom Dumoulin (Team Sunweb) deve rinunciare alle sue ambizioni di classifica avendo concluso la tappa con oltre quattro minuti di ritardo e un ginocchio gonfio e insanguinato. Meglio è andata a Vincenzo Nibali, che con buona parte dei big ha concluso la tappa con un ritardo di 16 secondi dalla Maglia Rosa, ma il siciliano è stato proprio uno dei più critici nei confronti del suo corregionale.

Mi spiace per quello che è successo, è stata una distrazione – risponde il corridore cresciuto in Umbria alla Gazzetta dello Sport – Anche io sono andato per terra, certo non l’ho fatto apposta e non volevo danneggiare nessuno. C’è sempre da imparare, spero davvero che non accada mai più. In altre occasioni mi è capitato di cadere per colpa degli altri, ma non ho mai fatto polemica. Il ciclismo è questo, le corse sono così”.

 

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