Uno-X, la faticosa ripresa di Anders Skaarseth, fuori causa da marzo 2023: “Ho due viti nel ginocchio e tre nella caviglia, ma per maggio voglio essere in gara”

Anders Skaarseth era uno dei corridori più solidi di casa Uno-X, soprattutto in chiave finali veloci e corse di un giorno. Il norvegese, che ora ha 28 anni, era passato professionista nel 2020 e da allora stava seguendo un costante percorso di crescita che lo aveva visto raccogliere diversi piazzamenti, fra cui il secondo posto in una tappa del Giro del Delfinato 2022. Skaarseth era pronto per un 2023 di qualità quando la sorte si è messa di mezzo: durante la E3 Saxo Classic 2023, lo scorso marzo, in una caduta originata da un contatto con Sep Vanmarcke il norvegese ha riportato la frattura della tibia sinistra, infortunio che lo ha tenuto fuori per tutta la stagione e che a oggi non è ancora stato superato.

“Qualche giorno fa ho subìto una seconda operazione chirurgica – le parole di Skaarseth raccolte da Eurosport Norge – Hanno rimosso la barra che avevano fissato alla tibia durante il primo intervento, ma il problema grosso era che la parte bassa della gamba, vicino alla caviglia, era fuori asse. Quindi, gli estremi della frattura non si sono saldati correttamente e l’osso non era guarito bene. Quindi, stavolta hanno in pratica dovuto rimettere dritta la tibia, inserendo un nuovo supporto, oltre a mettere due viti nel ginocchio e tre nella caviglia. Ho ancora molto dolore, ma la prima impressione è decisamente migliore rispetto a quella che avevo avuto dopo il primo intervento. Ora mi pare di avere una maggiore mobilità”.

Il corridore norvegese racconta: “Già durante l’estate mi ero reso conto che le cose non stavano migliorando granché, quindi, con il senno di poi, avrei anche potuto decidere prima di farmi operare una seconda volta. Speri sempre che le cose possano andare meglio, ma mi rendevo conto di giorno in giorno che la mia gamba sinistra funzionava in modo strano. Io avevo sempre l’idea di tornare a gareggiare al massimo livello possibile, ma pensavo spesso anche a come sarebbe andata nel resto della mia vita, ciclismo a parte. A quel punto, l’unica soluzione era intervenire di nuovo”.

Nonostante le complicazioni, Skaarseth ha comunque provato ad allenarsi: “Ho fatto tutto quel che potevo fare. Che prospettive ho? Considerando il mese di gennaio come riabilitazione post-intervento, conto di non avere più dolori per febbraio e di poter allenarmi a pieno ritmo fra marzo e aprile. A quel punto potrei tornare in tempo per la Eschborn-Frankfurt 2024, che è in programma l’1 maggio. Quella è una corsa che mi piace e lì magari Alexander Kristoff potrebbe avere bisogno di una mano per fare un buon risultato…”.

Dal suo punto di vista, non privilegiato, Skaarseth ha potuto seguire la crescita dei suoi compagni: “Alcuni sono usciti molto bene dal Tour de France. Sicuramente fare un Grande Giro ti aiuta e quello sarebbe stato proprio il prossimo passo nella mia crescita. Adesso ho dovuto interrompere il piano, ma l’idea di fondo rimane quella. Spesso si dànno le cose per scontate, finché non ti capita qualcosa che ti mette in una situazione difficile”.

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