Presentazione Percorso e Favoriti Saudi Tour 2020

Tutto pronto per il Saudi Tour 2020. La corsa, nata tra mille polemiche per la situazione sociale dell’Arabia Saudita, può vantare un organizzatore come ASO (lo stesso che organizza il Tour de France) che ha dunque ritrovato un nuovo partner nella regione, proponendo la sua prima edizione dal 4 all’8 febbraio. Un percorso particolarmente favorevole ai velocisti ha attirato al via quattro formazioni World Tour e undici Professional con tre compagini Continental che completano il parterre di partenza, che si può considerare di buon livello per una corsa 2.1 appena nata.

Hashtag ufficiale: #SaudiTour

Percorso Saudi Tour 2020

La prima frazione della corsa partirà da Ryad e dopo 173 chilometri con poche difficoltà altimetriche, concentrate per lo più nei primi chilometri, si concluderà sul traguardo di Jaww per il primo arrivo allo sprint della corsa. L’ultimo chilometro sarà tuttavia in pendenza e bisognerà stare attenti a non farsi sorprendere perché potrebbe essere difficile per i velocisti puri tenere su una rampa che potrebbe riservare qualche sorpresa.  Sarà verosimilmente volata anche il giorno successivo, quando i corridori affronteranno la più lunga delle cinque tappe. Dopo la partenza da Sadus Castle il percorso presenta qualche dentello, ma lungo i 182 chilometri in programma non sembra esserci niente in grado di impensierire le grandi squadre. L’arrivo a Riyadh Turky Road è più semplice del giorno precedente e i delusi della prima frazione potranno andare in cerca di riscatto, sempre facendo attenzione ad una leggera pendenza che non va presa sottogamba.

Più movimentata la terza frazione, che vede sempre Riyadh come perno. Si parte dunque dalla King Saud University per dirigersi verso l’entroterra, dove una doppia salita potrebbe rappresentare trampolino per qualche offensiva, prima di tornare verso la città per una conclusione tuttavia semplice a Al Bujairi. Con la possibilità che ci sia vento a intromettersi, potrebbe venirne fuori qualcosa di diverso da uno sprint, comunque non scontato, perlomeno non a ranghi compatti. Tutto sommato simile lo scenario della quarta frazione, con la doppia scalata del Qiddiya a rappresentare nuovamente l’apice della corsa con i suoi 900 metri sul livello del mare dopo la partenza da Wadi Namar Park. Poste questa volta più vicine al traguardo, dopo una prima parte non completamente pianeggiante, le salite potrebbero dare l’opportunità a qualche attaccante di fare la differenza e poter resistere fino al traguardo.

L’ultima tappa, 144 chilometri dalla Princess Nourah University ad Al Masmak, non presenta alcuna difficoltà altimetrica, proponendosi come la consueta passerella conclusiva per offrire il variopinto e adrenalinico spettacolo di uno sprint a ranghi compatti. Viste le numerose tappe a disposizione, non è detto che la classifica generale sia completamente decisa, aggiungendo così potenzialmente pepe all’arrivo.

Tappa 1 (4 febbraio): Saudi Arabian Olympic Committee – Jaww (173 km)
Tappa 2 (5 febbraio): Sadus Castle – Riyadh Turky Road (182 km)
Tappa 3 (6 febbraio): King Saud University – Al Bujairi (119 km)
Tappa 4 (7 febbraio): Wadi Namar Park – Al Muzahimiyah King Saud University (137 km)
Tappa 5 (8 febbraio): Princess Nourah University – Al Masmak (144 km)

Favoriti Saudi Tour 2020

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Uomini veloci e attaccanti potrebbero trovarsi a sfidarsi per il titolo. Le due frazioni più nervose potrebbero permettere a qualche corridore di guadagnare, ma sarà sufficiente nel confronto con gli abbuoni a disposizione degli sprinter più coriacei? Sulla carta i più temibili in salita potrebbero essere i due capitani della UAE Team Emirates, formazione che con l’ex iridato Rui Costa e il giovane rampante Valerio Conti ha due opzioni in grado di scombussolare la corsa nelle tappe più impegnative, con il portoghese potenzialmente anche dotato di un discreto spunto veloce per giocarsi il successo in gruppetti ridotti, diventando così una carta molto interessante.

Tra i più scattanti in salita anche un Jelle Vanendert (Circus – Wallonie Bruxelles) che con la sua nuova squadra avrà maggiori libertà per giocarsi le sue carte, cercando da subito di lasciare il segno. Pedina pericolosa in salita, ma anche in arrivi ristretti, in giornata il belga è corridore di primo piano e potrebbe essere tutt’altro che semplice toglierselo di ruota. Uno che bisognerà cercare di staccare in salita è Enrico Gasparotto (NTT Pro Cycling), corridore che negli arrivi veloci potrebbe anche trovarsi a dirsi la sua viste alcune pendenze, per poi resistere in salita vista l’ottima resistenza più volte mostrata in carriera. Capaci di coniugare una buona velocità e l’agilità in salita sono Manuele Boaro (Astana) e Tom-Jelte Slagter (B&B Hotels – Vital Concept), che potrebbero cercare di rendere dura la vita a tutti, con l’italiano apparso già in discreta forma nella prima uscita stagionale, mentre per il neerlandese potrebbe essere importante mostrare subito le proprie qualità alla sua nuova squadra.

Corridore abbastanza completo anche Florian Vachon (Arkéa-Samsic), da qualche stagione meno brillante, ma in una corsa come questa potrebbe avere una possibilità di riscatto. Particolarmente pericoloso anche Carlos Barbero (NTT Pro Cycling), che potrebbe giocarsi qualche sprint in prima persona, giocandosi le sue carte anche nelle frazioni mosse.

Soprattuto veloci, ma anche resistenti in salita, avranno tattiche opposte i vari Youcef Reguigui (Terengganu TSG), già protagonista alla Tropicale Amissa Bongo, il combattivo Justin Jules (Nippo Delko One Provence), l’emergente Yevgeni Gidich (Astana), l’esperto Timothy Dupont (Circus-Wanty Gobert) e, soprattutto, il nostro Niccolò Bonifazio (Total Direct Energie), che nelle frazioni di pianura potrebbero riuscire a guadagnare qualche secondo da difendere poi nelle giornate più impegnative. Missione difficile, ma non impossibile visto che siamo ad inizio stagione e le forze in campo sono potenzialmente ancora abbastanza livellate.

Ovviamente, quando si arriverà in salita, nella mischia ci saranno anche i vari Nacer Bouhanni (Arkéa-Samsic) e Mark Cavendish (Bahrain-McLaren). Per loro il compito primario sarà giocarsi i successi parziali, senza pensare alla classifica generale, che potrebbe diventare un obiettivo probabilmente solo se dovessero rivelarsi particolarmente dominanti nelle tappe a loro dedicate, visto che sembra difficile possano reggere nelle tappe più impegnative. Soprattutto per il britannico, le cui condizioni restano sempre un’incognita da qualche anno a questa parte, mentre il francese ha mostrato di poter fare molto bene quando è in giornata, superando difficoltà sulla carta più difficili. Valida alternativa nella formazione emiratina sarà Phil Bauhaus, per una squadra che si propone come la più agguerrita per gli sprint visto un ottimo treno pronto a mettersi al servizio dei due uomini veloci, mentre il team transalpino potrebbe trovare in Dan McLay una buona seconda punta, a seconda delle circostanze.

Tra gli sprinters anche i nostri Matteo Malucelli (Caja Rural – RGA), Damiano Cima e Imerio Cima (Gazprom – Rusvelo), con Matteo Sobrero (NTT Pro Cycling) che potrebbe gettarsi a sua volta nella mischia in alcune frazioni, così come Davide Martinelli (Astana).

Borsino dei Favoriti

***** Rui Costa
**** Enrico Gasparotto, Valerio Conti
*** Niccolò Bonifazio, Timothy Dupont, Jelle Vanendert
** Carlos Barbero, Angel Madrazo, Youcef Reguigui, Tom-Jelte Slagter,
* Manuele Boaro, Nacer Bouhanni, Yevgeniy Gidich, Justin Jules, Florian Vachon

Altimetrie e Planimetrie Saudi Tour 2020

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