Pista, Fausto Pinarello sulle bici rubate: “Tutt’al più potevano provarle in gran segreto su pista”

Anche Fausto Pinarello dice la sua riguardo l’ormai noto furto di biciclette appartenenti alla Nazionale italiana su pista. Lo storico produttore di biciclette ha commentato la vicenda, conclusasi recentemente con un lieto fine, dopo che i mezzi rubati sono stati ritrovati grazie all’intervento della polizia romena. Il fondatore della celebre azienda produttrice di telai ha spiegato a Il Giornale come verosimilmente i ladri avessero pensato di rubare delle bici da corsa facilmente rivendibili. I mezzi rubati erano invece adatti esclusivamente alla pista e, pur essendo di un valore elevatissimo, sarebbero stati di fatto impossibili da vendere o riutilizzare. Lo stesso Pinarello infatti, non ha esitato a paragonare le bici usate dalla nostra Nazionale a delle vere e proprie auto da Formula 1.

“Come se avessero rubato una Ferrari F1 2021 – ha spiegato il produttore di biciclette –  sarebbe stato il colpo del secolo, ne avrebbe parlato il mondo intero, ma non sarebbero di certo potuti andare in giro. Tutt’al più potevano provarla in gran segreto su una pista privata. E lì finiva. È probabile che pensassero che in quel furgoncino Daily della Iveco ci fossero delle biciclette da corsa di serie. Speciali, ma facilmente smerciabili. Invece hanno portato via sì dieci bici da corsa, ma purtroppo anche 12 che erano e sono davvero delle fuoriserie, dei gioielli, dei pezzi unici modellati sui corpi dei nostri fantastici ragazzi del quartetto, oro nell’inseguimento a Tokyo e campioni del mondo qualche giorno fa a Roubaix”

“Ho usato il paragone del furto di una Ferrari da F1 – aggiunge Pinarello – proprio perché sono biciclette che non si possono usare su strada, ma solo e soltanto su pista e anche perché ciclisticamente parlando sono appunto delle F1, frutto di anni di lavoro. Le caratteristiche? Il telaio in carbonio pesa 1,100 kg e ha un valore di 12mila euro. La bici completa pesa 7,2 Kg. Solo il colore oro che abbiamo utilizzato per celebrare il trionfo di Tokyo vale più di 2mila euro. Il manubrio fatto in 3D, nasce dalla scannerizzazione della posizione dell’atleta e viene poi sinterizzato con polvere di titanio: da solo vale 9mila euro. La sella in carbonio 300 euro, la coppia di ruote 6mila euro, alla fine ogni bicicletta costa quasi 30mila euro“.

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