Parigi-Roubaix 2019, Bakelants e Van Avermaet contro l’idea di Tafi: “Alla sua età difficilmente può competere”

Andrea Tafi sta ancora cercando una squadra per correre la Parigi-Roubaix 2019. L’azzurro non ha ancora trovato un team disposto a riservargli uno slot per competere nell’inferno del nord questa primavera, pur con l’evidente risonanza mediatica che avrebbe l’evento. L’accostamento alla Dimension Data è stato smentito dalla stessa formazione africana, e almeno una parte del gruppo sembra essere contraria alla possibilità. Nonostante l’aspetto scientifico dell’impresa sia stato sottolineato dall’ex campione come elemento fondante del tentativo, in molti si sono chiesti se valga la pena togliere il posto a un giovane per consegnarlo a un corridore le cui probabilità di vittoria sono prossime allo zero.

Un’opinione netta a riguardo è arrivata dal campione olimpico Greg Van Avermaet (CCC Racing Team), vincitore della Parigi-Roubaix 2017, che ad AS ha commentato: “Alla sua età è molto difficile che sia capace di competere con questa generazione di corridori. Capisco che abbia un livello decente, però sta sottovalutando la sua età e quanto questa può influire”.

Gli fa eco Jan Bakelants (Team Sunweb): “Lo sport è cambiato molto. È ora di lasciar spazio ai ciclisti giovani. Se io fossi in Tafi, me la guarderei da casa nella mia bellissima residenza in Italia. Potrebbe unirsi a una fuga di inizio corso con un colpo di fortuna e farsi vedere in televisione, ma certamente non potrebbe partecipare per vincere”.

Anche l’ex crossista Sven Nys non è d’accordo con il proposito dell’italiano: “Non credo che sia un buon piano. Se fossi in Tafi, contribuirei al ciclismo in un modo differente. Credo che sottovaluti il ritmo attuale del gruppo. Di sicuro ha una buona forma grazie ai suoi allenamenti, però ha perso la sua esplosività”. Opinioni concordi sul sottolineare le difficoltà del tentativo: entro poche settimane Tafi dovrà annunciare l’esito del suo progetto, riuscendo a convincere un team a dargli fiducia per l’inferno del nord.

2 Commenti

  1. Sarebbe comunque un test importante , e penso che anche la scienza potrà ricavarne dei benefici . Fossi nei panni di qualche sponsor , ne farei un pensierino , comunque vada , ci sarà un attimo ritorno commerciale.

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