Il Lombardia 2020, Aleksandr Vlasov incredulo: “Podio in una monumento è impressionante. L’anno scorso ero arrivato terzultimo…”

Aleksandr Vlasov continua a sorprendere tutti. Il giovane russo ha ottenuto uno splendido terzo posto a Il Lombardia 2020, correndo con grande intelligenza e maturità nonostante la sua età e agevolando il successo del proprio compagno di squadra Jakob Fuglsang. Il corridore dell’Astana ha lavorato sulla Colma di Sormano per scremare il gruppo, riuscendo poi a rispondere all’azione del proprio compagno di squadra e di George Bennett (Jumbo-Visma) sul Civiglio, quando invece il terzetto della Trek-Segafredo ha perso contatto. Vincitore della Mont Ventoux Dénivelé Challenge 2020, il talentino è una delle più belle rivelazioni di questa ripresa di stagione, in cui ha tutte le carte in regola per affermarsi tra i tanti gioiellini della nuova generazione.

Il classe ’96 ha parlato con grande entusiasmo ai microfoni di CyclingPro.net al termine della classica odierna: “Sono soddisfatto, fare podio in una Monumento è impressionante. Sono davvero felicissimo. È la seconda volta che corro il Lombardia: l’anno scorso sono arrivato terzultimo, quest’anno terzo… È bello, sono contento. Siamo stati tutto il giorno uniti, abbiamo corso davanti e abbiamo fatto un gran lavoro. Siamo rimasti in due davanti e ce la siamo giocata. Abbiamo fatto un buon lavoro”.

Vlasov ha poi raccontato l’episodio della caduta di Evenepoel e la strategia adottata nel finale dalla coppia dell’Astana: “In discesa io ero davanti, Nibali stava facendo l’andatura e io ero appena dietro di lui. Poi quando abbiamo iniziato a dare i cambi ho visto che non c’era Evenepoel. Sinceramente non sapevo che fosse caduto. Quando siamo rimasti in sei uomini, di cui tre della Trek-Segafredo, ho pensato che sarebbe stato difficile, perché se poi avessero iniziato ad attaccare sarebbe stata dura. Io però stavo bene, e anche Jakob. Quando è partito lui ho sentito che potevo andargli a ruota e poi sono rientrato e abbiamo lavorato bene insieme sull’ultima salita”.

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